Auto di servizio, la classifica
Il record: vettura usata 145 volte in 7 mesi. Viaggi istituzionali, spese low cost
Alla fine Majorino è riuscito a mantenere la posizione di testa nell’uso dell’auto di servizio: 145 volte dal 1° febbraio al 1° settembre 2017. Ci ha provato il vicesindaco Scavuzzo, ma per sette posizioni ha dovuto accontentarsi del secondo gradino del podio.
Non deve essere stato facile, ma alla fine Pierfrancesco Majorino è riuscito a mantenere la posizione di testa nell’uso dell’auto blu (anzi, bianca, e più che auto blu è un’utilitaria messa a disposizione degli assessori con relativo autista): 145 volte dal primo febbraio al primo settembre 2017 (uso «condizionato» anche dalle minacce ricevute). Ci ha provato il vicesindaco Anna Scavuzzo, precedentemente fuori classifica, ma per sette posizioni ha dovuto accontentarsi del secondo gradino del podio con 138 viaggi di servizio. Compie invece un quasi miracolo, l’assessore al Lavoro Cristina Tajani. Nell’ultima classifica era giù dal podio: per lei medaglia di bronzo con 106 viaggi dell’auto di servizio. Scaccia dal podio con prepotenza sia Rozza che Del Corno. Si devono accontentare del quarto e del quinto posto (Rozza 97, Del Corno 78). A cascata anche l’assessore Roberta Cocco è costretta a scendere di classifica. Era quinta, retrocede al sesto posto (55 passaggi), ma stacca il collega Pierfrancesco Maran che nella precedente classifica la affiancava al quinto posto. Ora si ferma a 47. E l’assessore alla Mobilità? Deludente. Solamente al nono posto: 27 uscite. Fanalini di coda l’assessore al Bilancio, Roberto Tasca (15 utilizzi) e l’assessore allo Sport Roberta Guaineri (10).
Classifica semiseria dell’uso delle auto di servizio da parte degli assessori. Più semi che seria visto che l’auto di servizio è regolata e normata e negli anni è stata particolarmente limitata e ridotta. Fatto sta che è una comodità a cui sembra difficile rinunciare. A presentare un’interrogazione e l’accesso agli atti è stato ancora una volta il capogruppo di Forza Italia, Gianluca Comazzi. Oltre all’auto blu-bianca, ha chiesto di conoscere il numero di delibere firmate e proposte da ogni singolo assessore (compreso il sindaco Sala), la spesa dei viaggi istituzionali della giunta e lo «stipendio» degli assessori. Partiamo dalle delibere. Anche qui bisogna distinguere il grano dal loglio. Perché la quantità non è dirimente. Ci sono assessori che hanno firmato centinaia di delibere, ma in gran parte riguardano patrocini, ricorsi contro presunte «insidie stradali» e così via. In testa c’è il sindaco Sala che raccoglie più deleghe con 381 provvedimenti. Al secondo posto l’assessore Del Corno a quota 243. Segue Majorino con 260, Tajani con 153, Guaineri 146 e Cocco 111. Sotto il centinaio tutti gli altri assessori. All’ultimo posto Lorenzo Lipparini con sei delibere sul quale si abbatte la scure di Comazzi: «Il sindaco, più che intrattenere relazioni internazionali, dovrebbe frequentare un po’ più le periferie e occuparsi dei suoi assessori che scaldano la poltrona: il caso di Lipparini è ormai ingiustificabile».
Passiamo ai viaggi istituzionali. In sei mesi Palazzo Marino ha speso 12.971 euro. Cifra contenuta visto che Sala è volato prima a Chicago, poi a Stoccolma, a Londra e infine in auto a Cannes. E chiaramente non è partito da solo. Le spese del solo sindaco si fermano 5.675 euro. La spesa maggiore è stata chiaramente per Chicago. Biglietto andata e ritorno 4.499 euro. Una notte in hotel, non propriamente a cinque stelle, 176 euro. Per Cannes, 73 euro di carburante, 71 di pedaggio autostradale e 11 e 40 di pasto.