Metrò, un giorno di caos e paura
Deraglia vagone M2: nessun ferito e linea bloccata. Lo sciopero di una piccola sigla paralizza la Lilla
Deraglia un vagone all’altezza della stazione del metrò di Cimiano: paura ma nessun ferito. Subito avviati gli accertamenti. Se il treno fosse andato a una velocità superiore, le conseguenze sarebbero state drammatiche. L’incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno. In una giornata di caos e proteste per lo sciopero proclamato sulla linea Lilla da una piccola sigla sindacale.
«Il treno ha cominciato a sobbalzare, sembrava che all’improvviso fosse finito su un terreno sconnesso, e non più sui binari. Ero sul primo vagone, e guardando dietro ho visto il secondo che si sollevava, si sentivano forti rumori di ferraglia». Ha la voce un po’ affannata la donna che intorno alle 12.30 di ieri sale la rampa di scale che dalla fermata «Cimiano» della M2 porta verso i giardini di via Don Calabria. Ha percorso circa 500 metri a piedi lungo i binari, ha chiamato casa, non è lontana e si avvia a piedi. È l’unica testimone rintracciata dal Corriere del piccolo deragliamento avvenuto intorno a mezzogiorno, proprio all’uscita della galleria del metrò. Il treno della linea «verde» arrivava da piazza Udine e trasportava 350/400 passeggeri. «Per fortuna andava pianissimo — aggiunge la donna —, si è fermato quasi subito, in pochissimi metri. Alcune persone hanno perso l’equilibrio e sono cadute a terra. Ma poi tutti si sono rialzati e abbiamo seguito i ragazzi della sicurezza dell’Atm che, con molta tranquillità, ci hanno fatto uscire».
Per capire cosa è accaduto bisogna percorrere a ritroso i binari che costeggiano via Palmanova e arrivare proprio al punto in cui i treni escono dalla galleria per iniziare il tratto in superficie.
È lì, guardando dall’alto, che si vede la locomotiva ferma alla fine del tratto in salita e il secondo vagone spostato verso sinistra, fuori dai binari di circa 30-40 centimetri. Atm parla di «un disallineamento del primo asse del terzo carrello del treno». Di fatto un pezzo di convoglio è «saltato» fuori dai binari: un incidente che i tecnici ferroviari considerano «molto serio» ma che, dato che in quel tratto c’è un limite di velocità a 30 all’ora, non ha avuto gravi conseguenze. Nessun ferito. E un blocco tutto sommato contenuto del servizio. I tecnici dell’azienda hanno rimesso il vagone sui binari e poi, con una motrice, hanno trainato il treno in deposito. A metà pomeriggio hanno fatto le ispezioni per accertarsi che non ci fossero problemi ai binari: verificate le «condizioni di piena sicurezza», hanno fatto riprendere il servizio. I treni hanno ricominciato a viaggiare intorno alle 17, con un blocco complessivo di 5 ore tra «Udine» e «Cascina Gobba».
Al momento dell’incidente era in corso lo sciopero, ma dato che l’adesione dei lavoratori della linea «verde» è stata minima i treni viaggiavano senza intoppi. In una giornata dunque abbastanza critica (la M5 si è fermata), Atm è comunque riuscita a mettere in strada un servizio sostitutivo di autobus che ha «assorbito» i passeggeri che trovavano chiuse le stazioni del metrò. Molta folla, soprattutto nel primo pomeriggio, si è raccolta alla fermata di piazza Udine.
La «verde» è la seconda linea milanese per anzianità; il primo tratto venne inaugurato nel 1969. Ed è anche la linea che ha avuto più problemi per le infiltrazioni dell’acqua della falda. Negli ultimi 10 anni ha avuto dunque bisogno di notevoli manutenzioni straordinarie, sia per proteggere i tunnel (nei quali si formavano enormi pozzanghere tra i binari), sia per rinnovare gli impianti e le infrastrutture (di cui è proprietario e responsabile il Comune). Il programma di rinnovamento, anche per quanto riguarda i treni, e però più indietro rispetto alle linea più vecchia, la «rossa». Il sistema M2 è ancora efficiente, ma ha comunque alle spalle quasi 50 anni di storia: per questo l’incidente di ieri ha provocato qualche preoccupazione e verrà indagato a fondo.