Chef e nutrizionisti il derby a tavola E a Chinatown è sfida di bandiere
Stracittadina Cosa mangiano Inter e Milan
Il derby Inter-Milan si gioca anche a tavola. I due team milanesi si preparano alla sfida di domenica (fischio d’inizio alle 20.45) con menu ad hoc. La cucina dei nerazzurri è affidata al gruppo Pellegrini, mentre i rossoneri si avvalgono di fornitori locali di ortaggi e salumi. Tutti i segreti di mense, chef e calciatori alla vigilia della stracittadina.
Inter versus Milan. Ma come si prepara il derby a tavola? Per i nerazzurri risponde Piero Volpi, 65 anni, responsabile sanitario. Per i rossoneri, lo chef Massimo Ferrari, 56 anni, da un quarto di secolo ai fornelli di Milanello. Che cosa servite ai calciatori poco prima del derby?
Inter: «Una merenda rinforzata (fischio d’inizio: 20.45). Alla sera sempre il risotto alla parmigiana, o pasta con il pesce o carne magra. La domenica del derby si cerca di prestare un po’ più di attenzione al controllo dei grassi, per evitare problemi digestivi».
Milan: «Alle 17 toast, macedonia di frutta, mele e crostata di marmellata. E menu consueto, fino al pranzo della domenica». Le linee guida nutrizionali?
I: «Quelle dettate dai medici Luca Mondazzi e Alessandro Corsini. Il 50-60% carboidrati, 2030% proteine e il resto lipidi. Una dieta varia e durante le trasferte con annesse anche alcune digressioni locali».
M: «Con il nutrizionista stabiliamo un men u settimanale che varia secondo le fasi del campionato. Nei mesi di fermo possiamo sbizzarrirci, anche con un risotto con pere e ta- leggio, ma non più di 60 grammi a testa, per esempio. In generale, poche proteine animali. I calciatori carnivori a volte entrano in cucina e chiedono qualche fettina in più, ma al massimo possono rubacchiare un gelato artigianale». Cibi proibiti?
I: «Nessuno in particolare, i cibi meno adatti vengono sconsigliati nei colloqui individuali con i calciatori».
M: «I fritti. E niente lunghe cotture, come il brasato, che a Milanello è stato fatto se va bene tre volte in 25 anni».
Quali sono i piatti serviti con continuità?
I: «Pasta o riso in bianco, al pomodoro o al pesto. Poi bresaola, pollo, burger di soia».
M: «Venti tipi di frutta e verdura, cruda o cotta. Le mettiamo sul tavolo prima dei pasti, così i ragazzi iniziano a mangiare in maniera sana. Poi c’è anche il pane, ma solo di segale, anche se ne consumiamo pochissimo». Cosa bevono i giocatori?
I:«Acqua e, su richiesta, succo di arancia».
M: «Acqua. Vietati vino e bevande gassate».
Preferenze o intolleranze?
I: «Abbiamo un giocatore intollerante alla frutta secca e avevamo musulmani con esigenze specifiche. Non ci sono vegetariani, però».
M: «Le nostre crostate di frutta mettono d’accordo tutti i gusti e le nazionalità. Come il gelato, da noi prodotto ogni giorni. Intolleranze nessuna».
Qualche curiosità?
I: «Tanta allegria e convivialità, com’è giusto che sia in un gruppo di 25 giovani ragazzi. Non sarebbe corretto raccontare altro, ma non succede nulla di speciale».
M: «Inzaghi era ghiotto dei miei spaghetti al pomodoro. Gli stranieri amano soprattutto piatti di riso pilaf e proteine. Bonaventura il curry».
Da dove vengono le materie prime dei piatti?
I: «Da anni la cucina si avvale dei servizi del gruppo Pellegrini, una garanzia per lo standard alimentare».
M: «I nostri fornitori sono storici, selezionati e sicuri. Consumiamo molto prosciutto crudo e bresaola. Lo prendiamo da 15 anni nel salumificio cremasco Migliorati, i prodotti ittici sono dell’azienda locale Verbano, la carne proviene da allevamenti non intensivi, ortaggi e frutta bio». Dove servite i pasti?
I: «Colazione e pranzo presso il centro sportivo Suning, cena settimanale libera. Non sono ammessi familiari e ospiti. Con i calciatori mangiano, ma a un tavolo diverso, lo staff e il personale».
M: «A Milanello ci sono diverse sale. Una è per la prima squadra con medici, preparatori, allenatore. Fino a un centinaio di persone sedute. Siamo sempre pronti a servire, anche se la squadra arriva in piena notte di ritorno da una partita. Nessuna donna ai tavoli, tranne che nella saletta vip, per ospiti e presidente. Con i ragazzi mangiano spesso l’ad rossonero, Marco Fassone, e Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo dell’area tecnica».