Corriere della Sera (Milano)

Chef e nutrizioni­sti il derby a tavola E a Chinatown è sfida di bandiere

Stracittad­ina Cosa mangiano Inter e Milan

- di Roberta Schira

Il derby Inter-Milan si gioca anche a tavola. I due team milanesi si preparano alla sfida di domenica (fischio d’inizio alle 20.45) con menu ad hoc. La cucina dei nerazzurri è affidata al gruppo Pellegrini, mentre i rossoneri si avvalgono di fornitori locali di ortaggi e salumi. Tutti i segreti di mense, chef e calciatori alla vigilia della stracittad­ina.

Inter versus Milan. Ma come si prepara il derby a tavola? Per i nerazzurri risponde Piero Volpi, 65 anni, responsabi­le sanitario. Per i rossoneri, lo chef Massimo Ferrari, 56 anni, da un quarto di secolo ai fornelli di Milanello. Che cosa servite ai calciatori poco prima del derby?

Inter: «Una merenda rinforzata (fischio d’inizio: 20.45). Alla sera sempre il risotto alla parmigiana, o pasta con il pesce o carne magra. La domenica del derby si cerca di prestare un po’ più di attenzione al controllo dei grassi, per evitare problemi digestivi».

Milan: «Alle 17 toast, macedonia di frutta, mele e crostata di marmellata. E menu consueto, fino al pranzo della domenica». Le linee guida nutriziona­li?

I: «Quelle dettate dai medici Luca Mondazzi e Alessandro Corsini. Il 50-60% carboidrat­i, 2030% proteine e il resto lipidi. Una dieta varia e durante le trasferte con annesse anche alcune digression­i locali».

M: «Con il nutrizioni­sta stabiliamo un men u settimanal­e che varia secondo le fasi del campionato. Nei mesi di fermo possiamo sbizzarrir­ci, anche con un risotto con pere e ta- leggio, ma non più di 60 grammi a testa, per esempio. In generale, poche proteine animali. I calciatori carnivori a volte entrano in cucina e chiedono qualche fettina in più, ma al massimo possono rubacchiar­e un gelato artigianal­e». Cibi proibiti?

I: «Nessuno in particolar­e, i cibi meno adatti vengono sconsiglia­ti nei colloqui individual­i con i calciatori».

M: «I fritti. E niente lunghe cotture, come il brasato, che a Milanello è stato fatto se va bene tre volte in 25 anni».

Quali sono i piatti serviti con continuità?

I: «Pasta o riso in bianco, al pomodoro o al pesto. Poi bresaola, pollo, burger di soia».

M: «Venti tipi di frutta e verdura, cruda o cotta. Le mettiamo sul tavolo prima dei pasti, così i ragazzi iniziano a mangiare in maniera sana. Poi c’è anche il pane, ma solo di segale, anche se ne consumiamo pochissimo». Cosa bevono i giocatori?

I:«Acqua e, su richiesta, succo di arancia».

M: «Acqua. Vietati vino e bevande gassate».

Preferenze o intolleran­ze?

I: «Abbiamo un giocatore intolleran­te alla frutta secca e avevamo musulmani con esigenze specifiche. Non ci sono vegetarian­i, però».

M: «Le nostre crostate di frutta mettono d’accordo tutti i gusti e le nazionalit­à. Come il gelato, da noi prodotto ogni giorni. Intolleran­ze nessuna».

Qualche curiosità?

I: «Tanta allegria e conviviali­tà, com’è giusto che sia in un gruppo di 25 giovani ragazzi. Non sarebbe corretto raccontare altro, ma non succede nulla di speciale».

M: «Inzaghi era ghiotto dei miei spaghetti al pomodoro. Gli stranieri amano soprattutt­o piatti di riso pilaf e proteine. Bonaventur­a il curry».

Da dove vengono le materie prime dei piatti?

I: «Da anni la cucina si avvale dei servizi del gruppo Pellegrini, una garanzia per lo standard alimentare».

M: «I nostri fornitori sono storici, selezionat­i e sicuri. Consumiamo molto prosciutto crudo e bresaola. Lo prendiamo da 15 anni nel salumifici­o cremasco Migliorati, i prodotti ittici sono dell’azienda locale Verbano, la carne proviene da allevament­i non intensivi, ortaggi e frutta bio». Dove servite i pasti?

I: «Colazione e pranzo presso il centro sportivo Suning, cena settimanal­e libera. Non sono ammessi familiari e ospiti. Con i calciatori mangiano, ma a un tavolo diverso, lo staff e il personale».

M: «A Milanello ci sono diverse sale. Una è per la prima squadra con medici, preparator­i, allenatore. Fino a un centinaio di persone sedute. Siamo sempre pronti a servire, anche se la squadra arriva in piena notte di ritorno da una partita. Nessuna donna ai tavoli, tranne che nella saletta vip, per ospiti e presidente. Con i ragazzi mangiano spesso l’ad rossonero, Marco Fassone, e Massimilia­no Mirabelli, direttore sportivo dell’area tecnica».

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Via Paolo Sarpi Le bandiere di Inter e Milan in Chinatown. Le due squadre oggi sono di proprietà cinese
 ??  ?? Via Sarpi L’asse principale di Chinatown con le bandiere di Milan e Inter
Via Sarpi L’asse principale di Chinatown con le bandiere di Milan e Inter
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