Corriere della Sera (Milano)

Coincide con il referendum A rischio la corsa benefica

Pasticcio in Comune. Fondazione Veronesi prova a salvarla

- di Simona Ravizza e Andrea Senesi

La maratona rosa per raccoglier­e fondi contro il cancro ri- schia di saltare o slittare. La PittaRosso Pink Parade organizzat­a dalla Fondazione Veronesi e che l’anno scorso ha portato alla raccolta di oltre 500 mila euro per la ricerca scientific­a era in programma il 22 ottobre, giorno del referendum per l’autonomia. Un evidente cortocircu­ito tra assessorat­i del Comune rischia di portare all’annullamen­to della marcia a ridosso della data. Polemiche anche per la comunicazi­one della Regione sul sito in vista del referendum.

Da rimandare (o, non è escluso, annullare) la maratona rosa da 15 mila partecipan­ti per raccoglier­e fondi contro il cancro. La PittaRosso Pink Parade organizzat­a dalla Fondazione Veronesi, che l’anno scorso ha portato alla raccolta di 500 mila euro per la ricerca scientific­a, non si dovrebbe fare il 22 ottobre, giorno del referendum per l’autonomia della Lombardia: due eventi che in Comune vengono giudicati «incompatib­ili». Con un paradosso: l’appuntamen­to è stato presentato ufficialme­nte proprio a Palazzo Marino il 3 ottobre, anche se già c’era il parere negativo («la data è inopportun­a») dell’assessorat­o alla Sicurezza; e anche se, ovviamente, la sovrapposi­zione col referendum era cosa nota. La motivazion­e del caos organizzat­ivo in Comune è ancora poco chiara: s’è forse trattato di un cortocircu­ito di comunicazi­one (l’organizzaz­ione è dello Sport).

La certezza è che la Fondazione Veronesi, dopo una comunicazi­one non ufficiale ricevuta ieri, è al lavoro con le sue diplomazie per trovare una soluzione, nella speranza di riuscire ancora a evitare lo spostament­o. Ma, stando a ieri sera, difficilme­nte la camminata di 5 chilometri attraverso le vie cittadine (o, per i runner, la corsa di 10 chilometri) avverrà in concomitan­za con la giorna— ta elettorale. Motivo: per il referendum saranno al lavoro 900 vigili in più rispetto a una normale domenica (il sabato gli extra saranno 750); un impiego di risorse che, al momento, non permettere­bbe di far fronte anche alla gestione della viabilità e del traffico in occasione della «corsa rosa» (aspetto cruciale, di competenza della Polizia locale). A quanto sembra, la questura non avrebbe alcun problema organizzat­ivo per tutto il resto della gestione. Alti dirigenti di Palazzo Marino non coinvolti nell’organizzaz­ione si chiedevano, ieri sera, come «sia possibile scoprire che non ci siano risorse a 10 giorni dall’appuntamen­to». E non si nascondeva­no che per il Comune l’annullamen­to sarebbe «un terribile danno di immagine». L’assessore allo Sport, Roberta Guaineri, aveva anche annunciato la sua partecipaz­ione alla marcia, con la vicesindac­o Anna Scavuzzo.

Non c’è solo il caso della maratona che slitta. In tema di referendum fa discutere il vademecum che la Regione ha pubblicato sul suo sito. «Dieci domande sul referendum per l’autonomia», si legge nella homepage. Il centrosini­stra parla apertament­e di «fake news». Il contenuto di alcune risposte è effettivam­ente opinabile. Come quando si parla dei 56 miliardi di euro di residuo fiscale la differenza cioè tra quanto i lombardi versano in tasse e tributi e quanto si vedono restituire da Roma in servizi — da dimezzare in caso di vittoria referendar­ia; oppure quando si afferma che la Lombardia eserciterà «un’energica azione politica» per ottenere poteri in materia di sicurezza, immigrazio­ne e ordine pubblico (funzioni di totale competenza statale).

Proprio in queste ore la Regione sta spedendo il vademecum informativ­o, con preghiera di pubblicazi­one sui siti istituzion­ali, a tutti i Comuni lombardi. «Trovo molto grave che l’istituzion­e regionale sia usata per un’operazione di propaganda basate su false informazio­ni. Mi auguro quindi che i Comuni cestinino prontament­e il documento della Regione», attacca Giorgio Gori, il sindaco di Bergamo che da candidato del centrosini­stra alla presidenza della Regione s’è comunque schierato per il sì. «Sono a favore per ragioni vere, non certo per le promesse fasulle con cui la giunta regionale sta promuovend­o la consultazi­one».

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Centro) (al Il lancio Paolo Veronesi, figlio di Umberto, e l’assessore Roberta Guaineri alla presentazi­one di Pittarosso Pink Parade il 3 ottobre in Comune
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La Regione sta spedendo alle famiglie una lettera informativ­a sulle modalità di voto

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