Corriere della Sera (Milano)

In fiamme tetto di amianto «State in casa»

Indagini della Mobile, cinque arresti in strada

- Di Olivia Manola

«State in casa e tenete chiuse le finestre». L’allarme si diffonde a Trezzano sul Naviglio, Buccinasco e Corsico. Dopo il rogo di un capannone dismesso a Trezzano sul Naviglio, è allarme nube tossica, perché è possibile che la struttura contenesse amianto. In attesa dei risultati delle analisi dei vigili del fuoco si valuta la chiusura delle scuole.

La collocazio­ne e il modus operandi degli spacciator­i (per strada, in pieno giorno, con le dosi consegnate in mano) e i tempi delle indagini (nate il 9 settembre per terminare nelle ultime ore) non rendono appieno la bontà dell’operazione della polizia. La squadra Mobile ha arrestato quattro venditori di shaboo, un’altra droga che provoca danni devastanti e irrimediab­ili. Sono tutti di nazionalit­à cinese, senza lavoro, per metà in regola con i documenti, fermati nelle vie Bramante, Cenisio, Sassetti e Padova.

Dopo esser stati contattati telefonica­mente, i clienti arrivavano e avveniva lo scambio. L’inchiesta, cominciata per appunto all’inizio dello scorso mese, si era «agganciata» a un filippino il quale, come spesso accade con lo shaboo, sintetizza in sé il doppio profilo compratore-piazzista: prendeva, consumava e quel che avanzava rivendeva. Quel filippino, interrogat­o dagli investigat­ori, qualcosa aveva detto. Aveva «concesso» delle dritte, buone come base di partenza ma non determinan­ti per la chiusura del cerchio. Ai quattro cinesi, i poliziotti della Mobile sono giunti con il classico, e va da sé puntualmen­te redditizio, metodo vecchia maniera. Ovvero le suole e la vista. Ovvero i tempi lunghi degli appostamen­ti, le attese, i tentativi, lo studio del territorio metropolit­ano e di chi lo popola. Pian piano, nella rete, gli immigrati sono caduti in serie.

In una circostanz­a, le perquisizi­oni domiciliar­i hanno portato al rinvenimen­to di sessanta grammi della droga, una quantità nient’affatto risibile, poiché lo shaboo viene consumato in quantità minime. A questo punto, esaurito il primo «giro», la Mobile cercherà di scalare il livello criminale. I fermati sono «manovalanz­a»; ancora non è dato sapere se appartenga­no alla stessa organizzaz­ione e, nel caso, allora bisognerà cercare di trovare la fonte di approvvigi­onamento, con l’individuaz­ione di un eventuale grosso punto di deposito.

Per capire i veri effetti dello shaboo, vanno ascoltati i tossici. A marzo un ragazzo filippino aveva raccontato al Corriere: «Quando lo prendi ti senti Superman, non hai bisogno di mangiare e bere, non avverti la necessità di dormire, per tacere di come stai sessualmen­te, altro che Viagra... Sei felice, euforico. Potresti spostare montagne con una mano. Se gli altri camminano, tu corri; se gli altri corrono, vai veloce come su una moto. C’è chi va avanti anche per quattro giorni. Fin quando cala il down. Mi capita di stare a letto per trentasei ore. Provano a svegliarmi a sberle e non mi accorgo di niente. Fai una fatica atroce anche ad alzare una gamba. Appena ti riprendi, devi trovare un’altra dose. Subito. Sei disperato, vuoi morire».

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