Amianto sul capannone in fiamme, è allarme nube tossica
Il rogo a Trezzano sul Naviglio. I sindaci dell’area ai cittadini: restate in casa. Attesa per gli esami sanitari
«State in casa e tenete chiuse le finestre». L’allarme, diffuso dai sindaci di Trezzano sul Naviglio, Buccinasco e Corsico sui social, arriva alle 19.30. Poco dopo le auto dei vigili del fuoco iniziano a girare nella zona ripetendo la stessa raccomandazione con gli altoparlanti. Dopo 4 ore, l’incendio della ex Scapa di via Cellini, a Trezzano sul Naviglio, un’azienda dismessa che distribuiva pasti per le mense, non è ancora domato. «I vigili del fuoco stanno verificando la possibile presenza di amianto nell’aria», afferma il sindaco di Trezzano Fabio Bottero che in serata ha attivato un’unità di crisi. È stato anche valutato se emettere un’ordinanza per chiudere le scuole dei Comuni più esposti, ma alla fine non è stato ritenuto necessario.
Il problema è la copertura in eternit del tetto del magazzino di logistica che potrebbe avere sprigionato fibre nell’aria. Sul posto in tarda serata c’erano ancora dieci automezzi dei vigili del fuoco, compreso il nucleo Nbcr e la protezione civile. Il rogo, divampato poco dopo le 15, sembrava inizialmente limitato. Invece le fiamme hanno ripreso vigore nel tardo pomeriggio, coinvolgendo una parte del magazzino che sembrava al riparo. Da via Cellini, nella zona industriale tra la Nuova Vigevanese e la Tangenziale Ovest, si è alzata una colonna di fumo nero visibile in tutta la zona. Nell’aria si è sprigionato un odore acre, simile a quello della plastica bruciata. Grande la preoccupazione per gli addetti delle aziende vicine e per i residenti di Trezzano, Corsico e Buccinasco che hanno intasato i centralini comunali per chiedere informazioni. In serata, il tam team degli aggiornamenti via Facebook. Nelle ultime ore la nube si è spostata in direzione di Noviglio.
Difficile, per ora, parlare delle cause del rogo su cui è stata aperta un’indagine. Il magazzino era chiuso e dismesso da tempo, anche se non in condizioni pericolose, come spesso accade con le ex aree industriali.