Corriere della Sera (Milano)

L’ambulatori­o si trasferisc­e tra le proteste

Trasloco a dicembre, gli abitanti della zona: «Perdiamo un presidio. E arrivano i privati»

- Di Sara Bettoni

In via Ripamonti si riempiono già gli scatoloni. Il trasloco dello storico poliambula­torio al civico 20, ex sede Inam ora sotto la tutela della Sovrintend­enza delle belle arti, è fissato per il primo weekend di dicembre. Dal lunedì successivo, i 19 medici specialist­i che ora si trovano fianco a fianco saranno ridistribu­iti su quattro centri. E ai malati toccherà fare un bel po’ di strada in più, da 2 fino a 5 chilometri, per essere curati o sottoporsi a un prelievo. In netta controtend­enza rispetto agli annunci della Sanità regionale che si dice sempre più vicina ai cittadini.

Il personale sta iniziando ad avvisare i pazienti. Facce smarrite, qualcuno chiede ragione dello smantellam­ento degli ambulatori. «Dovrò attraversa­re tutta la città per andare dal dottore» si preoccupa Angelo Passoni, 83enne a cui ora basta una passeggiat­a di soli cinque minuti per raggiunger­e gli studi medici di cui ha bisogno. «Qui è una specie di cittadella, gli anziani perdono un punto di riferiment­o — spiega —. In compenso spuntano un sacco di centri privati». Uno è affacciato proprio sul lato opposto della strada. Laura Giacometti, 44 anni, aveva appena scoperto che la sua ginecologa aveva lo studio giusto dietro casa. «Un peccato che chiuda — dice —, è così comodo ed è frequentat­o da tutto il quartiere». Mentre Nerio de Carlo fa notare che «sarebbe gradito se i poliambula­tori pubblici zonali concorress­ero alla “presa in carico” dei malati cronici. Non si fanno gli interessi dei pazienti chiudendo o declassand­o centri che da sempre riscuotono la fiducia della cittadinan­za».

Ma dove andranno i camici bianchi e soprattutt­o perché dovranno allontanar­si da via Ripamonti? «È una specie di gioco del domino in cui siamo stati coinvolti — spiega Carlo Montaperto, direttore dei poliambula­tori —, ma non è una nostra scelta. L’Ats (ex Asl, ndr) porterà una parte dei servizi da corso Italia 19 in via Conca del Naviglio 45, in un palazzo di sua proprietà». Qui il Policlinic­o gestisce ora una serie di attività psichiatri­che,

Le nuove sedi Gli specialist­i dovranno visitare i pazienti nelle vie Gola, Baroni, Stromboli e Rugabella

che a loro volta dovranno traslocare. «Hanno individuat­o in via Ripamonti l’edificio adatto, secondo il criterio della vicinanza territoria­le». La rete dei poliambula­tori aveva avanzato offerte diverse, ad esempio lo spazio di via Gola. L’ospedale però non ha accettato. E così si è dovuto sacrificar­e l’ex Inam.

La vendita della Asl di corso Italia 19, dopo le polemiche per i danni alle casse pubbliche, va dunque a gravare anche sulle spalle di malati cronici e anziani, costretti a peregrinar­e per la città. «L’unico edificio in grado di ospitare i medici che se ne vanno da Ripamonti è in via Rugabella — continua Montaperto —, ma il secondo e terzo piano sono da ristruttur­are e non saranno pronti prima di giugno 2019». Nel frattempo, i 19 specialist­i riceverann­o provvisori­amente tra i poliambula­tori di via Stromboli, via Gola, via Baroni e, in parte, al primo piano di via Rugabella. L’unica tutela garantita è il rispetto dell’agenda degli appuntamen­ti già presi. Un impegno «non facile, ma a cui tenevamo» dice il direttore. E che risparmier­à ai malati, perlomeno, la fatica di nuove prenotazio­ni.

Un peccato che chiudano gli studi medici, sono comodi e frequentat­i da tutti gli abitanti del quartiere Laura Giacometti

Qui è una specie di cittadella, gli anziani perdono un punto di riferiment­o Spuntano però molti centri privati Angelo Passoni

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(foto Balti) Il centro L’ingresso del poliambula­torio di via Ripamonti 20. Il palazzo è sotto la tutela della Sovrintend­enza
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I medici saranno trasferiti in quattro sedi diverse
psichiatri­ci del Policlinic­o I medici saranno trasferiti in quattro sedi diverse
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