Contro l’inceneritore di Corteolona i sindaci della Bassa vanno in Procura
L’esposto mette in dubbio l’autorizzazione: «Ignorato l’inquinamento della falda»
PAVIA Si alza il livello della protesta per l’inceneritore A2A di Corteolona e Genzone che si triplica e si prepara a ricevere 230 mila tonnellate di rifiuti in arrivo soprattutto da fuori provincia. Nelle prossime settimane è previsto l’arrivo in Procura di un esposto da parte dei sindaci della Bassa pavese contrari al progetto pronto a tornare sul tavolo della conferenza dei servizi il prossimo 8 novembre. È il sindaco di Monticelli Pavese e presidente della consulta ambiente e territorio Enrico Berneri a motivare la strada che porta alla magistratura: «Ci sono circostanze nel percorso autorizzativo (iniziato nel 2009, ndr) che fanno emergere dimenticanze e negligenze di politici, amministratori, dirigenti e tecnici che meritano un’indagine approfondita».
A finire sotto la lente di ingrandimento dei sindaci «ribelli» è l’inquinamento della falda a valle del centro integrato A2A rilevata da Arpa già nel maggio 2012 e poi comunicata agli enti coinvolti (comune di Corteolona, provincia e Regione) nel luglio successivo. «L’inquinamento — ha sottolineato Berneri — avrebbe dovuto essere condizione sufficiente per sospendere l’iter procedurale della Via (Valutazione di impatto ambientale) in attesa del piano di caratterizzazione, dell’analisi del rischio, del piano e del completamento della bonifica». La procedura invece prosegue. Nessuno degli enti interessati fa menzione della situazione nel corso della conferenza dei servizi del novembre 2012: «una dimenticanza quantomeno sospetta», commenta oggi Berneri.
Infine l’assessorato all’Ambiente della Regione il primo agosto 2013 approva la Via passando così il dossier alla provincia per la fase successiva, cioè l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). L’ente provinciale a tre anni dai rilievi di Arpa, dopo averli ignorati nel corso delle conferenze dei servizi precedenti, emette l’ordinanza per individuare i responsabili della contaminazione e la circostanza dell’inquinamento della falda viene resa nota ai sindaci del Basso Pavese solo il 31 gennaio 2017, che oggi chiedono chiarezza su tutto l’iter autorizzativo. Nei mesi scorsi il tema è tornato di attualità nel corso di una seduta della commissione regionale Ambiente in cui il funzionario della provincia di Pavia, nonché presidente della conferenza dei servizi Walter Gaullio ha sottolineato come «qualora questo impianto fosse autorizzato (al momento è pendente un ricorso al consiglio di Stato, ndr) fin quando non ci sia certezza che la contaminazione non c’è più lì non si costruisce niente riferito al nuovo impianto».
Dall’altra parte A2A, che sul raddoppio dell’inceneritore punta con un investimento da 160 milioni di euro, gioca la sua partita mettendo sul piatto le cosiddette «compensazioni ambientali»: da un milione di euro inizialmente previsto per sistemare le strade della zona, su cui passeranno 5 mila mezzi diretti all’impianto in un anno, l’azienda è salita a due milioni, trovando il favore soprattutto del comune di Corteolona e del suo sindaco Angelo Della Valle. Compensazioni ambientali che però non piacciono al comitato «Vivo la Bassa» che ha organizzato una manifestazione a Pavia il prossimo 29 ottobre contro l’ampliamento e per un maggiore monitoraggio ambientale del territorio: «Tra Parona e Corteolona si arriverà a smaltire 510 mila tonnellate di rifiuti, in provincia ne produciamo 290 mila», dice Gabriele Grossi, presidente del comitato. Già oggi da fuori regione arrivano negli inceneritori lombardi 160 mila tonnellate di rifiuti, «col raddoppio di Corteolona conclude Grossi, nel corso di una conferenza stampa organizzata con i sindaci di Pavia, Monticelli Pavese, Santa Cristina, Linarolo e Belgioioso arriveremo a 320 mila». Sulla stessa linea anche il sindaco di Pavia Massimo Depaoli che ha sottolineato come l’ampliamento dell’impianto «non rispecchia il fabbisogno del territorio».
La protesta L’inceneritore di Corteolona e Genzone, nella Bassa pavese, sta per triplicare le sue misure e potrebbe essere in grado di ricevere 230 mila tonnellate di rifiuti (foto Milani)