Sergej Nakariakov Il dio della tromba
Aveva iniziato a sei anni con il pianoforte. Ma a nove si lesionò la colonna vertebrale, incidente che da allora gli impedì di poter stare a lungo seduto. Fu così che Sergej Nakariakov, seguendo l’esempio paterno, prese in mano la tromba e iniziò a riscriverne la storia. Oggi il quarantenne di Gorkij non è soltanto il miglior trombettista al mondo: grazie alla sua tecnica (a 13 anni era definito il «Paganini della tromba», a 14 debuttava al Festival di Salisburgo), alla sua fantasia e alla sua voglia di osare, ha ampliato i confini della letteratura per tromba, spingendola in regioni prima di lui ritenute impraticabili. Ha trascritto o s’è fatto trascrivere di tutto, dalla Rapsodia in blu di Gershwin ai concerti per fagotto di Mozart. Per affrontare i due per violoncello di Haydn s’è fatto costruire un flicorno a quattro pistoni, così da ampliarne l’estensione verso la regione grave, e ha imparato la respirazione circolare per realizzare le stesse legature di un arco. Ed è col primo concerto di Haydn che domani apre il ciclo «Serate Musicali Off» al Dal Verme (via S. Giovanni sul Muro, ore 21, € 25-20). Lo accompagnano i Solisti Aquilani, impegnati anche nella suite Dai tempi di Holberg di Grieg e in un’altra trascrizione, quella per orchestra d’archi di Mahler dal quartetto La morte e la fanciulla di Schubert.