Rapina automobilisti e spara Scatta la caccia all’uomo
Un’impiegata aggredita a Niguarda, poi un imprenditore picchiato a Lentate. Colpi in aria con la pistola
È caccia al rapinatore che ieri ha aggredito in poche ore due automobilisti, urlando e sparando in aria. Il primo episodio ieri alle 7.20, in zona Niguarda: un’impiegata a bordo di una Ford Ka è stata bloccata da un uomo che le ha rotto il finestrino e l’ha obbligata a scendere dall’auto, con cui poi è fuggito. Poco dopo, a Lentate sul Seveso, un imprenditore sulla sua Audi A6 è stato tamponato: si è trovato di fronte il rapinatore, che l’ha strattonato. L’imprenditore è riuscito a arrivare in auto dai carabinieri e a dare l’allarme.
La donna resta immobile, terrorizzata, seduta al volante, la strada deserta, la pistola puntata addosso, l’uomo sul marciapiede che urla e la minaccia. «Scendi». Poi il rapinatore spara un colpo in aria, gesto spropositato, perché la donna ha 52 anni, è un’impiegata della «Multimedica» di Sesto San Giovanni, sta andando al lavoro, ed è solo per paura che esita e non riesce a scappare. Scende dall’auto pochi secondi dopo, quando l’uomo spacca con la pistola il finestrino dal lato del passeggero e i vetri schizzano dentro l’abitacolo. Un frammento ferisce la signora a una mano. Il tizio che poi lei descriverà «all’apparenza italiano, circa un metro e 80, un po’ corpulento», la strattona via e mette in moto. Fa inversione e con la vecchia Ford Ka grigia imbocca viale Suzzani, direzione Nord. La donna chiama la polizia da via Siderno, piccola striscia d’asfalto che costeggia la ferrovia, confine della zona Niguarda. Sono le 7 e 20 di ieri mattina.
In pochi minuti arrivano le Volanti, un’ambulanza, i poliziotti della Squadra mobile e quelli della Scientifica, per cercare tracce su una rapina che da subito sembra avere contorni anomali, per il livello di violenza, per il tipo di auto che non ha praticamente alcun valore. Nelle ore successive la Scientifica riesce a recuperare un bossolo in via Siderno: in quel momento però i poliziotti non sanno ancora che quell’uomo e quella pistola hanno sparato di nuovo, in
Erano una trentina, ieri pomeriggio. I ragazzi dei centri sociali sono entrati al Mudec senza biglietto. Hanno superato (tra qualche spintone) la maschera sulla porta e sono finiti alla mostra di Klimt. Allo studio le telecamere per eventuali denunce. una seconda rapina.
Sono infatti passate da poco le 9, e la Ford Ka scomparsa da Milano percorre viale Italia, a Lentate sul Seveso. Sono circa 25 chilometri di distanza, sono trascorse meno di un paio d’ore, e la macchina rapinata all’impiegata milanese tampona un’Audi A6, all’altezza di una rotonda. Alla guida c’è un imprenditore della zona, 64 anni, che subito scende per capire cosa sia successo. L’uomo scambia qualche parola e poi viene aggredito, strattonato, colpito alla testa con l’impugnatura della pistola, cerca di resistere, di risalire in auto. Ci riesce, nonostante nel corpo a corpo il rapinatore abbia di nuovo sparato, e il colpo abbia frantumato un finestrino dell’Audi. L’imprenditore percorre pochi metri ed entra nella stazione dei carabinieri di Lentate. Combaciano le descrizioni della persona, la macchina, l’uso della pistola. Elementi su cui lavorano da ieri polizia e carabinieri, alla ricerca di telecamere, testimonianze; tentativi di ricostruire il percorso di fuga dopo la tentata rapina di Lentate. Tutte le macchine in strada hanno le descrizioni dell’uomo. «Soggetto armato e pericoloso».