Chiede pizzo al ristorante Ma a cena ci sono i vigili
Il titolare egiziano ha dato l’allarme. «Potrebbe non essere l’unica vittima»
Fosse stato un bandito esperto, forse avrebbe potuto alzare lo sguardo prima di entrare nel ristorante, e allora avrebbe visto a pochi metri di distanza le bandiere, il grande cancello di ferro dal quale entrano ed escono di continuo, giorno e notte, le macchine della Polizia locale, in via Pietro Custodi, zona di corso San Gottardo. Non l’ha fatto, o si è disinteressato, comunque è entrato e ha iniziato a minacciare il titolare, egiziano, prima a bassa voce, poi con toni un po’ più accesi, ma ancora in modo «riservato». A quel punto si sono alzati due agenti del Nucleo contrasto stupefacenti, che erano lì a mangiare perché il ristorante è convenzionato con il Comune; erano andati a cena in attesa che i colleghi all’interno degli uffici completassero il verbale di un arresto fatto nel pomeriggio: «Tutto bene?», hanno chiesto. Poi hanno identificato quel tipo e l’hanno allontanato. «Se ci sono ancora problemi, faccia subito uno squillo», hanno detto infine al ristoratore. Erano circa le 22 di mercoledì sera. Mezz’ora dopo la telefonata è arrivata.
Salvatore B., 47 anni, origini siciliane, è stato arrestato così, quasi in diretta, e con la pesante accusa di tentata estorsione. Perché il ristoratore ha chiamato gli agenti e quando i due sono scesi, entrando nella sala, hanno sentito che le minacce erano diventate più esplicite: «Forse non hai capito — diceva l’uomo — se vuoi lavorare mi devi pagare». Chiedeva il pizzo. Ha precedenti. «Ci segua», gli hanno ordinato i due uomini della Polizia locale. Arresto assai rapido: in pratica, hanno dovuto soltanto attraversare la strada e pochi secondi dopo l’uomo era seduto nella camera di sicurezza dell’Ucaf, l’ufficio dove vengono portate tutte le persone fermate o arrestate dalla Polizia locale a Milano.
Ora l’uomo è in carcere, ma c’è un sospetto: che non sia sempre stato così sprovveduto e che qualcuno possa aver avuto paura e abbia pagato. «Non è escluso — spiega il comandante della Polizia locale, Marco Ciacci — che il ristoratore sia solo una delle vittime di una serie di colpi che l’uomo potrebbe aver messo a segno nella zona. Per questo chiediamo ai cittadini di contattarci nel caso in cui fossero stati avvicinati da questo soggetto e li inviamo a sporgere denuncia qualora non l’avessero ancora fatto». Aggiunge l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza: «Il senso civico e il coraggio del commerciante egiziano hanno permesso di arrestare l’estorsore e fermare le sue probabili richieste di denaro sotto minaccia anche ad altri esercenti».