Corriere della Sera (Milano)

Non solo «Pierino e il lupo»

Al Dal Verme rarità di Stravinski­j e Shostakovi­c con la bacchetta di Marco Angius

- Enrico Parola

«Dedicarsi alla musica moderna e contempora­nea è come fare l’archeologo». Il paradosso è copyright di Marco Angius, che dopo aver inaugurato la Biennale di Venezia ha aperto e chiuderà il festival Milano Musica; come in Italia, così in tutto il mondo è chiamato per far ascoltare le ultime frontiere dei linguaggi musicali. «Ho portato a Tokyo Waiting for the wind di Sciarrino che abbiamo suonato all’Hangar Bicocca a inizio festival; non è stato immediato far capire a cento sassofonis­ti e cento flautisti tutti giapponesi gli effetti di Sciarrino, che usa masse strumental­i enormi per creare soffi, brusii al limite del percettibi­le, come il geniale finale dove i trilli in chiave dei flauti evocano il ticchettio della pioggia», racconta il 47enne direttore sardo, che poi chiuderà il 1° e 3 dicembre la rassegna «mettendo il coro in mezzo all’orchestra Verdi, come voleva Debussy per i suoi Notturni: un effetto che merita di essere sentito dal vivo». Ovviamente suonerà anche Sciarrino, il «suo» autore, di cui ha anche inciso due dischi per la Decca.

Tra così tanta contempora­nea sembrano antichi gli autori che affronta oggi al Dal Verme con l’Orchestra di Padova e del Veneto, seconda formazione ospite della stagione dei Pomeriggi Musicali (ore 17, via San Giovanni sul Muro 2, € 9-20): con Shostakovi­ch, Stravinski­j e Prokof’ev si retrocede al 900 storico russo. «Un periodo conosciuto, ma che ho voluto presentare da prospettiv­e diverse: mi definisco un archeologo perché anch’io vado alla ricerca di opere nascoste e dimenticat­e; ci sono tanti brani di valore di cui si sono perse le tracce anche se sono stati composti pochi anni fa». Non è il caso di «Pierino e il lupo», la più celebre favola musicale al mondo, che avrà come voce recitante Paolo Rossi. «Ma penso che pochi abbiano ascoltato il secondo Notturno di Chopin che Stravinski­j trascrive per la sua coloratiss­ima orchestra dall’originale pianistico, e non certo più frequentem­ente eseguite sono le musiche di scena che Shostakovi­ch compose per l’Amleto, un fantasmago­rico intreccio di fanfare, marce e can can». Al tennis club Anemoni, torneo benefico a sostegno del St. Mary’s hospital in Uganda. Si inaugura oggi su invito alle 17 nel Ridotti dei Palchi della Scala una mostra sul grande direttore d’orchestra Victor de Sabata Presso la Casa di Vetro inaugura la mostra «I Bolscevich­i al potere. 19171940: dalla Russia rivoluzion­aria al terrore staliniano» Al Casello Sempione Max Loderbauer, veterano della scena elettronic­a berlinese, suona con Ricardo Villalobos.

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ELETTRONIC­A
 ??  ?? Sardo Marco Angius, 47 anni, guida l’Orchestra di Padova e del Veneto. Voce recitante, Paolo Rossi
Sardo Marco Angius, 47 anni, guida l’Orchestra di Padova e del Veneto. Voce recitante, Paolo Rossi

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