Corriere della Sera (Milano)

«Lo champagne nella stanza del ritiro prima della finale Che uomo il Paròn»

- (c.bar.)

Ieri la partita era a scopa d’assi: «È andata bene, li ho sistemati». Giovanni Lodetti, mitico centrocamp­ista del Milan anni Sessanta, è uno abituato a vincere. Il debutto nel derby. In panchina Nereo Rocco.

«Me lo disse che eravamo negli spogliatoi. Passai mezz’ora in bagno per l’emozione. Per dire che personaggi­o era il Paròn».

La maglia era la numero 7, come quella della canzone di De Gregori. Anche se i rigori li tirava sempre Rivera.

«Uno come Rocco dovevate conoscerlo. Vi racconto questa: la sera prima di Milan-Estudiante­s, finale di coppa Interconti­nentale, io, Malatrasi, Anquiletti, Sormani e Hamrin ci troviamo in camera con una bottiglia di champagne, giusto per addolcire un po’ la tensione. Una volta scolata, bisognava far sparire il corpo del reato». Ci pensa lei, naturalmen­te?

«Esco e incrocio Rocco. “Dont te ve mona”, mi dice. Non so cosa rispondere, sono paralizzat­o. E lui: “La prossima volta me convochi anca mi”. Il giorno dopo vinciamo tre a zero, giusto per dire».

Ma i giardini li hanno intitolati a Herrera.

«Non ci faccio un dramma. Anzi trovo giusto ricordare un grande allenatore che ha regalato tanti successi a Milano. E dico Milano, al di là di Inter e Milan». Ma a tanti milanisti non va giù che ci siano più strade dedicate ai cugini.

«Ma no, non facciamo polemiche. Meazza se lo meritava un riconoscim­ento del genere. E anche Herrera. E poi non so neanche quante vie in più hanno gli interisti, tanto per dire». Però per un milanista come lei tra Rocco e Herrera la differenza si sentiva.

«Mi hanno allenato tutte e due. Herrera in nazionale, Rocco per dieci anni al Milan. Il Paròn era un uomo straordina­rio». Parliamo della milanesità del Paròn.

«C’era, ovvio. Ma Rocco si è sempre sentito molto triestino. Si vedeva anche dal rapporto che aveva con Maldini e Cudicini». E il Milan di oggi, giusto per non aggrappars­i troppo al passato?

«Troppi doppioni, bisognava puntare su due o tre di qualità. Anzi di personalit­à. Sono fiducioso però: il Milan sta tornando».

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Bandiere Giovanni Lodetti (a destra) con Gianni Rivera

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