Lecco e il record della raccolta fondi
La città detiene il primato per la cifra più alta destinata alla maratona benefica Telethon Una gara di solidarietà vinta con iniziative originali: la sfida di calcetto tra parroci e sindaci o il quiz su quante galline stanno in un pollaio
LECCO Il signor Bruno ha 40 galline, Fausto ne ha due, Angela è da 45 anni che ha un pollaio, Fernanda ha un esemplare di ben 13 anni di età. Seguendo queste piccole indicazioni provate a indovinare quante galline ci sono a Monte Marenzo, comune di duemila abitanti. Fatelo puntando un euro su ogni numero. A vincere sarà la ricerca per combattere le malattie genetiche. Il censimento non è niente altro che l’ennesima idea stravagante della sezione di Lecco della Uildm, unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, che dal 1992 ad oggi ha raccolto 3.381.000 euro, aggiudicandosi per tredici anni consecutivi il primato della cifra più alta in Italia destinata a Telethon. Un record indiscusso, il più elevato in rapporto al numero di abitanti, alle donazioni delle settanta sezioni della Uildm, e secondo in valori assoluti, ma solo per un soffio, rispetto alla provincia di Roma che conta però milioni di persone. Il segreto? Centinaia di iniziative organizzate durante tutto l’anno e l’instancabile fantasia dei fratelli Angelo e Gerolamo Fontana, che insieme a Renato Milani, guidano la sezione locale del coordinamento di raccolta fondi.
La maratona Telethon andrà in scena il prossimo 15 dicembre, intanto a Lecco fervono i preparativi per aggiudicarsi un nuovo record. Coinvolti oltre 90 comuni, una decina della bergamasca, quindicimila studenti, 60 aziende che acquistano i prodotti solidali per i dipendenti. E poi ci sono le galline e le proposte decisamente originali. Come quando i fratelli Fontana hanno girato la provincia portando nelle piazze un salame lungo tre metri. «Servivano sei persone per trasportarlo. I cittadini lo osservavano attentamente e poi facevano la loro giocata. Bisognava indovinare la lunghezza. Quando è stata azzeccata avevamo racimolato più di mille euro», racconta Angelo, impegnato anche quest’anno nell’organizzazione della camminata da Monte Marenzo a Morterone: 33 chilometri a piedi in salita fino al paese più piccolo d’Italia. Un primato da difendere con i denti. «Tra le iniziative più apprezzate voglio ricordare l’elezione di Miss Telethon e il torneo di calcio balilla tra parroci e sindaci del territorio. Intanto il pubblico faceva donazioni per la ricerca», spiega Gerolamo Fontana, padre di Fabrizio, affetto dalla nascita dalla distrofia muscolare di Duchenne.
Poi ci sono i soldi raccolti grazie alla ricostruzione del Resegone con una montagna di lattine, ci hanno lavorato decine di alunni delle scuole medie Stoppani, le sfilate di auto d’epoca, la regata velica nella Baia di Parè, i tornei di calcetto nelle carceri di San Vittore, l’apertura straordinaria della casa di Lucia con la lettura dei Promessi Sposi ei tanti testimonial che accanto a Fabrizio hanno posato per la locandina di lancio della campagna che si concluderà il 23 dicembre. Da Gianni Morandi a Simone Moro. Senza dimenticare
Strategia «Abbiamo organizzato 250 eventi per sensibilizzare le persone sulla distrofia muscolare»
l’attenzione costante alla salute, come il concorso «10.000 passi di benessere al giorno», che invita chi raggiunge questo obiettivo per due mesi consecutivi a partecipare a un sorteggio, facendo una donazione, per vincere 25 chili di frutta e verdura. «Non sono le iniziative strane che alzano l’asticella, ma la capillarità di tutto quello che facciamo — dice Renato Milano, coordinatore del comitato provinciale di Telethon —. Finiamo la maratona il 23 dicembre e il primo gennaio siamo già impegnati per la prima manifestazione del 2018. Quest’anno pensiamo di toccare 250 eventi. Significa 250 giorni in cui abbiamo raccolto fondi e sensibilizzato le persone sull’importanza di dare una speranza agli oltre otto milioni di bambini che ogni anno nascono con una malattia genetica rara».