Cuccagna, fucina dell’arte riciclata
Economie circolari alla Cuccagna Pratiche virtuose e bancarelle tra rifiuti d’arte e materiali «bio»
Gioielli dalle lattine, sciarpe di cachemire riciclato, occhiali ricavati da vecchi sci e mobili in legno recuperato. Oggi il «vivere sostenibile» è in mostra alla Cascina Cuccagna con Giacimenti urbani.
Gioielli dagli scarti d i a l l umi n i o , sciarpe e cappelli in cachemire riciclato, occhiali ricavati da vecchi sci e mobili in legno recuperato. Se andiamo oggi alla Cascina Cuccagna troviamo mostre, laboratori e bancarelle: è il Mercato circolare di Giacimenti urbani. «Diminuire i rifiuti — spiega l’ideatrice Donatella Pavan — riduce i consumi energetici, l’inquinamento e l’estrazione di materie prime, migliorando l’ambiente. Per prevenire la produzione di rifiuti — è il suo primo consiglio — è molto importante innanzitutto acquistare cose utili e durature, realizzate con materiali riciclabili».
L’appuntamento milanese è una buona occasione per ricordare ancora una volta quali siano i comportamenti sostenibili da mettere in campo. Si parta dalla lista della spesa: dev’essere ragionata per acquistare solo quanto ci serve, riducendo così a monte gli sprechi. Meglio poi preferire prodotti sfusi o con imballaggio ridotto (come i detersivi a ricarica), usando, solo se necessario, sacchetti di plastica usa-e-getta. Anche non acquistare bottiglie di plastica ma bere l’«acqua del sindaco» è una scelta fondamentale. «Il secondo aspetto — continua Pavan — è riparare gli oggetti danneggiati: dobbiamo imparare ad averne cura». Allungare la vita ai beni materiali, infatti, può addirittura diventare un valore. Si pensi al Kintsugi, pratica giapponese che consiste nel riparare con l’oro oggetti in ceramica rotti (il laboratorio è previsto per oggi alle 17.30). Nella quotidianità, ci sono i capi di abbigliamento. Sono poche le persone che riparano i vestiti a casa, però ci sono sempre più sarti professionisti. «La terza fase — insiste Pavan — è quella del riuso: ciò che noi non usiamo più può interessare qualcun’altro, magari per scopi diversi. Con i teloni pubblicitari in pvc si possono fabbricare borse, per esempio». Per mettere a disposizione di altri un vestito, le possibilità sono numerose: dalla raccolta Caritas alle reti spontanee online fino ai negozi dell’usato- chic. Il quarto, e ultimo, comandamento per la riduzione dei rifiuti è riciclare. La raccolta differenziata è ormai di pubblico dominio, ma c’è sempre qualcosa che non sappiamo dove gettare. In questi giorni possiamo portare alla Cascina Cuccagna ombrelli rotti, tappi di plastica e di sughero e vecchie scarpe sportive: queste saranno raccolte dalla ditta Eso — presente in diversi punti della città— e utilizzate per produrre pavimentazioni di parchi giochi e piste da atletica. Un materiale che si ricicla in modo efficiente è la carta, ed è facile trovare quaderni e risme di riciclata, come pure fazzoletti da naso e carta igienica. Se non è riciclata cerchiamo il marchio Fsc, che certifica la sostenibilità delle piantagioni o foreste da cui provengono legno e carta.
Per fare la spesa in modo sostenibile per l’ambiente non bisogna poi eccedere con i prodotti di origine animale, come carne (soprattutto di manzo) e pesce: l’allevamento inquina e richiede energia, con molte specie ittiche sfruttate in modo eccessivo. Meglio evitare qualche volta tonno, pesce spada, salmone e gamberetti, per preferire alici, branzino e palamita, nostrani. Mettiamo quindi nel carrello legumi, frutta e verdura di stagione, perché la produzione fuori stagione richiede una maggiore quantità di energia, come pure il trasporto.
La sostenibilità può contrastare i cambiamenti climatici. «I cittadini abbiano un ruolo attivo: per fare scelte consapevoli e spingere i commercianti a seguire buone pratiche».