Numero chiuso Medicina riapre le graduatorie
Graduatorie 2015/16 riaperte dall’8 gennaio per Medicina, Veterinaria, Odontoiatria. Lo annuncia l’Udu, l’unione degli studenti universitari, che incassa una nuova vittoria a pochi mesi dalla battaglia (trionfale) contro il numero chiuso delle facoltà umanistiche in Statale. Il tema stavolta riguarda tutta Italia e tocca anche gli atenei milanesi che prevedono l’accesso programmato ai corsi con liste nazionali. L’anno «incriminato» è il 2015/16. Il Ministero dell’Istruzione il 10 febbraio 2016 chiude le graduatorie dopo i test dell’autunno precedente. Ci sono ancora dei posti disponibili per le facoltà richieste e dei candidati da chiamare, ma a tutela della continuità didattica si interrompe lo scorrimento degli elenchi. L’Udu con gli studi legali degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia fa ricorso al Tar del Lazio che a luglio dello stesso anno dà ragione al sindacato studentesco.
Qui la situazione entra in fase di stallo perché il Ministero non va in appello né procede alle immatricolazioni. Così l’Udu fa un «giudizio d’ottemperanza» per chiedere che dalle parole si passi ai fatti. Solo a fine dicembre 2017 il Miur diffonde una nota in cui dà disposizioni per la riapertura delle graduatorie a partire dall’8 gennaio 2018. Da quella data chi ha fatto ricorso può accedere alla propria pagina personale sul portale Universitaly e verificare l’aggiornamento della posizione.
«Penso ci sia quasi un migliaio di posti in gioco in tutta Italia» dice l’avvocato Bonetti. Difficile invece quantificare il dato di Milano, tra le mete più ambite soprattutto per il corso di Medicina alla Statale e dove raramente si creano «buchi» nell’elenco degli iscritti. «Al di là nei numeri è importante il principio — dice il legale —. Quando c’è disponibilità, il posto va dato per tutelare il diritto allo studio. Ora una parte degli esclusi entrerà nei corsi che aveva scelto, un’altra parte avrà intrapreso percorsi diversi».
Esultano i rappresentanti del sindacato studentesco. Per Carlo Dovico ed Elisa Marchetti, rispettivamente coordinatore metropolitano e nazionale, si tratta di un «grandissimo risultato». Marchetti chiede che agli atenei siano date direttive chiare per facilitare le iscrizioni e che si superi l’accesso programmato.
Un primo colpo al numero chiuso era già arrivato ad agosto, quando il Tar aveva sospeso il provvedimento della Statale che a maggio aveva introdotto il test d’ingresso per i corsi di studi umanistici. Ora un nuovo pronunciamento che ne sottolinea i limiti.