BINARIO 21 LA PARTITA DECISIVA
Il viso di Gigio Donnarumma era un libro aperto. Portiere glaciale, abituato a sfidare 60 mila persone che lo studiano, lo esaltano, ma tra questi anche minoranze nemiche pronte a urlargli ogni nefandezza. Ma lì sul Binario 21, il portiere nato campione era fragile, aveva la testa piena di pensieri, il cuore travolto dall’emozione: sensazioni rivolte a una storia tragica, a quei treni sovraffollati di innocenti diretti verso una lunga agonia e una condanna a morte dalla quale sfuggivano in pochi. Gigio, 19 anni battezzati tra pochi giorni, è già ricco, ma non solo di milioni. Su quel Binario della memoria, Gigio si è arricchito di storia, cultura, accompagnato da un magone mai provato prima: eh sì che la sua vita sportiva è tutta un batticuore, ma il Binario 21 con le sue testimonianze è una lezione unica ed eterna. Insieme a Gigio, al Binario 21 c’erano tanti altri protagonisti del calcio, presente e passato (menzioniamo solo due simboli della Milano rossonerazzurra: Gianni Rivera e Sandro Mazzola), che hanno risposto con trasporto all’invito della Fondazione Memoriale della Shoah. Un assist fantastico per un gol capolavoro che ha sconfitto tutti quegli sconsiderati, una minoranza d’accordo, ma presente e vergognosa, che allo stadio entrano con la loro enciclopedia di ignoranza inscenando recite e manifestazioni razziste e antisemite: le loro facce, le loro bocche, trasmettono messaggi di odio. Gran bella partita quella giocata martedì al Binario 21: non la si dimentichi.