Corriere della Sera (Milano)

Cox 18 a rischio sgombero

La decisione è politica. Il Conchetta in assemblea studia la difesa

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Dopo la sentenza che ha dichiarato illegittim­a l’occupazion­e del «Cox 18» , l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza parla di «una lista di sgomberi». Ma il centro sociale Conchetta fa sapere: «Sarebbe un suicidio per la città».

Il giorno dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha bollato definitiva­mente come illegittim­a l’occupazion­e di uno stabile comunale da parte del «Cox 18» di via Conchetta, la palla passa al Comune. «È palese che non ci sono titoli di diritto (il Cox 18 riteneva di essere ormai legittimo proprietar­io dell’immobile per usucapione, ndr) — dice l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza — l’occupazion­e verrà valutata come tutte le altre occupazion­i». Ossia? «C’è già una lista di programmaz­ione degli sgomberi». Resta da capire i tempi. Che sicurament­e non saranno brevi. E resta anche da capire la reale volontà politica di procedere allo sgombero perché come spiega il legale del centro sociale, Manuel Messina «la sentenza non è che diventa esecutiva da adesso, ma lo era già dal 2010 dopo la sentenza di primo grado, quindi dal punto di vista dell’esecutivit­à sono già sette anni che esiste un titolo per procedere al rilascio dello stabile». Come dire: la questione è ora tutta squisitame­nte politica.

Sull’altro versante ieri pomeriggio si è riunita l’assemblea dello storico centro sociale per decidere quali azioni mettere in campo. Le voci a difesa del Cox 18 si stanno già alzando. A partire da quella di Marco Philopat, musicista, scrittore, autore dei «Pirati dei Navigli, libro in gran parte dedicato alla nascita del centro sociale. «Lo sgombero del Conchetta sarebbe un suicidio per la città e al sindaco dico che il Conchetta è un luogo così prezioso per la città come può esserlo un museo, ma un museo attivo che svolge un ruolo molto importante per le periferie. Chi arriva in Ticinese dai quartieri periferici qui trova un luogo dove trasforma la propria rabbia in creazione artistica. Il Conchetta ha fatto risparmiar­e centinaia di migliaia di euro in prevenzion­e sociale». Infine una stoccata ai cugini del Leoncavall­o anche loro sotto sfratto da anni: «Al Conchetta nessuno ci guadagna un euro. Non è come il Leoncavall­o.

L’artista Philopat

Il Conchetta è un luogo prezioso che ha fatto risparmiar­e al Comune in prevenzion­e sociale

Conchetta è pura. E se ci sarà una minaccia di sgombero mi attiverò anch’io».

Nel 2009, data del primo sgombero, a sostegno del centro sociale presero posizione Dario Fo, Moni Ovadia, Franca Rame, Paolo Rossi, Bebo Storti, Elio Fiorucci. Ci furono manifestaz­ioni e scontri pesanti in città. La battaglia intorno al «Cox 18» rimase al centro del dibattito politico per settimane. Che succederà adesso?

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 ??  ?? Gli spazi Il centro sociale Cox 18, in via Conchetta al Ticinese è uno spazio autogestit­o dal 1976. Illegalmen­te, secondo la Cassazione
Gli spazi Il centro sociale Cox 18, in via Conchetta al Ticinese è uno spazio autogestit­o dal 1976. Illegalmen­te, secondo la Cassazione

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