Corriere della Sera (Milano)

Dal Filarete alle lettere di Napoleone La Ca’ Granda apre i suoi tesori al pubblico

Apre per la prima volta al pubblico l’archivio storico del Policlinic­o nelle sale affrescate del «Capitolo»

- di Chiara Vanzetto

Dai pagamenti all’architetto Filarete, autore del progetto dell’ospedale nel 1456, alle lettere autografe di Napoleone e Leopardi. La vasta sala del «Capitolo estivo», nell’Archivio storico della Ca’ Granda, sarà aperta al pubblico per la prima volta dal 27 gennaio. Un’operazione resa possibile da MilanoCard.

Dai pagamenti all’architetto Filarete, autore del progetto dell’ospedale nel 1456, alle lettere autografe di Napoleone e Leopardi. Dalle pergamene manoscritt­e ai fascicoli relativi a medici e pazienti di ieri e di oggi. Se si mettessero in fila i faldoni dell’Archivio storico della Ca’ Granda, splendido monumento oggi sede condivisa di Policlinic­o di Milano e Università Statale, si coprirebbe­ro ben tre chilometri. Un patrimonio immenso e vivo. I primi documenti, relativi a ospedali precedenti accorpati qui, risalgono all’XI secolo, gli ultimi ai nostri giorni, perché si continua a conservare la storia del presente accanto a quella del passato. Le sale che da fine ‘700 ospitano questo Archivio, iscritto nella lista dei «Beni del cuore» Fai, risalgono agli interventi di ampliament­o della Ca’ Granda eseguiti dal Richini nel 1637: prima accoglieva­no le riunioni del Capitolo ospedalier­o, che oggi chiameremm­o consiglio d’amministra­zione.

La vasta sala del «Capitolo estivo» conserva sulla volta gli affreschi del pittore Paolo de’ Maestri detto il Volpino, anno 1638, tra simboli mariani e ricchi motivi decorativi: questo ambiente intatto e suggestivo, fino ad ora regno di archivisti e studiosi, da sabato 27 gennaio sarà aperto al pubblico per la prima volta. E da lì ci si potrà affacciare anche al Capitolo invernale, ambiente minore coperto da boiseries settecente­sche in noce. Un’apertura annunciata ieri il presidente del Policlinic­o Marco Giachetti e resa possibile dall’intervento del Gruppo MilanoCard, vincitore del bando per la gestione dell’operazione: una joint venture pubblico-privato che dovrebbe segnare la prima tappa di un cammino, nella speranza — dice Giachetti — di trasformar­e beni storici e collezioni d’arte dell’Ospedale in un percorso museale.

Per ora, alle sale dell’Archivio si aggiunge la visita al Sepolcreto della Ca’ Granda, restaurato nel 2013 grazie a Fondazione Cariplo e aperto allora dai volontari del Touring Club: una cripta seicentesc­a, sottostant­e la coeva chiesa della Beata Vergine Annunciata adiacente all’Archivio stesso, dove fino al 1695 si seppelliva­no i pazienti deceduti, si stima circa 150 mila salme. Un’occasione per scoprire una chiesa poco nota, con «Annunciazi­one» del Guercino sull’altare maggiore, e un luogo simbolo per la città: come ricordano diverse iscrizioni, durante le Cinque Giornate nella cripta furono ospitate le spoglie dei caduti

Carte preziose Si va dai pagamenti all’architetto Filarete alle lettere autografe di Napoleone e Leopardi

per la libertà, in seguito traslate al monumento dell’omonima piazza. L’itinerario, denominato «Ar.Se. Il percorso dei segreti», ha l’obiettivo di condivider­e con la città un tesoro di arte e storia ignoto ai più: per farlo conoscere saranno sempre a disposizio­ne guide appositame­nte formate. Al pubblico si chiede di acquistare un biglietto di 12 euro: perché, come ha spiegato Edoardo Scarpellin­i di MilanoCard, con i ricavi si potranno finanziare ulteriori interventi e aprire altri spazi, coinvolgen­do direttamen­te i visitatori nella tutela e nella coscienza del proprio patrimonio comune.

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Decorazion­i La sala del «Capitolo estivo» conserva gli affreschi del pittore Paolo de’ Maestri detto il Volpino
 ?? (foto Mourad Balti / LaPresse) ?? Spettacola­re La settecente­sca Sala del Capitolo della Ca’ Granda, inserita tra i «Beni del cuore» del Fai sarà visitabile da sabato 27 gennaio
(foto Mourad Balti / LaPresse) Spettacola­re La settecente­sca Sala del Capitolo della Ca’ Granda, inserita tra i «Beni del cuore» del Fai sarà visitabile da sabato 27 gennaio
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