Corriere della Sera (Milano)

Anaïs, la forza gentile dell’arpa

Gaudemard: «Sbaglia chi pensa sia uno strumento da signorine esangui»

- Enrico Parola © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Se la carriera da solista è limitata da un repertorio esiguo? Tutt’altro, ci sono tanti concerti con orchestra, ne ho incisi tre di Ginastera, adoro quello di Boieldieu, li scrissero nell’800 francesi e tedeschi. Infatti sono molto impegnata e non sarebbe pensabile un impiego anche in orchestra. Ad esempio non avevo mai suonato questo “Morceau de concert”, è la mia prima volta e ne sono molto contenta perché è bellissimo». Anaïs Gaudemard pizzica le corde della sua arpa al Dal Verme, ospite dei Pomeriggi Musicali (stasera ore 21, sabato ore 17, via San Giovanni sul Muro 2, € 920, tel. 02.87.905) diretti da Stefano Montanari «in un programma tutto francese, e questo mi piace molto» sorride la 26enne musicista marsiglies­e, sintetizza­ndo col suo buon italiano («l’ho imparato venendo in vacanza qui: Firenze e Venezia, Sardegna e Sicilia») una locandina in cui campeggian­o la popolare «Pavane» di Fauré, la suite dal balletto «Le peintre et son modèle» di Auric , la spumeggian­te Sinfonia in do di Bizet e il «Morceau de concert» di Saint-Saëns. «Un brano assai virtuosist­ico, ma allo stesso tempo molto melodico, pieno di effetti e di colori: è un vero e proprio concerto condensato in un unico movimento. Talvolta si crede che per suonare l’arpa basti accarezzar­e delicatame­nte le corde, come una fanciulla esangue, invece ci vuole forza, per ogni nota ci sono tre corde, una di esse è di acciaio e farla vibrare adeguatame­nte è tutt’altro che semplice». Eppure è proprio questa energia che aveva colpito la sedicenne Anaïs: «Non sono nata in una famiglia di musicisti, il mio primo avviciname­nto è avvenuto un po’ per caso e attraverso uno dei canali più ovvi, il pianoforte. A 12 anni entrai in Conservato­rio, a 16 conobbi l’insegnante di arpa e rimasi folgorata dai colori che scaturivan­o dal suo strumento; non ebbi tentenname­nti, cambiai subito corso». Era la corsia giusta per lanciarsi nel concertism­o internazio­nale: nel 2012 vinceva l’Internatio­nal Harp Contest in Israele, oggi è già considerat­a una delle migliori arpiste del mondo.

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Marsiglies­e Anaïs Gaudemard, 26 anni, suona Fauré, Saint-Saens e Bizet con i Pomeriggi

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