I cani da caccia maltrattati Scatta denuncia
Trovati trentuno animali. Verranno consegnati ai proprietari. Denunciato il custode della struttura
Trentun cani, più altri due morti: malnutriti e chiusi in gabbie maleodoranti. Tutti esemplari da caccia e di razza pregiata, dotati di microchip e affidati a un addestratore dai proprietari. Gli agenti della polizia locale, tre veterinari e alcune guardie zoofile hanno fatto irruzione sabato mattina a Cascina Luigia a Cervignano d’Adda (Lodi). Nel magazzino, affidato a un 30enne residente in paese, agenti e veterinari hanno trovato una pensione abusiva e in cui gli animali venivano ospitati in condizioni di denutrizione e sporcizia, con un tanfo tanto nauseabondo da rendere necessario l’uso di tute e mascherine. Due esemplari erano morti.
Il giovane custode, disoccupato residente in paese, è stato denunciato per maltrattamenti e i cani affidati al vicino canile autorizzato di Villa Pompeiana, in attesa che i proprietari vadano a riprenderli. «Le condizioni non erano certamente conformi», spiega il direttore del dipartimento veterinario dell’Ats Città Metropolitana Alberto Palma, il quale conferma che la struttura non era autorizzata. Il proprietario della cascina, che vive alle Mauritius, ha affermato di essere all’oscuro di tutto. Il caso ha provocato le reazioni scandalizzate degli animalisti e della politica, che ha auspicato pene severe per i responsabili dei maltrattamenti. «Secondo le norme regionali — ricorda l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera — al proprietario del ricovero abusivo potranno essere comminate sanzioni fino a 10 mila euro oltre alla possibile denuncia penale». «C’è molto sconforto — ammette il sindaco Maria Pia Mazzucco — dopo aver fatto tanto in paese per educare al rispetto dei nostri animali».