Corriere della Sera (Milano)

I DEBOLI RAGGIRATI SENZA PIETÀ

- di Cristiano Gatti

Infami. Sono dei veri infami. Questo termine, così forte e così abusato, per i pentiti di mafia e per i cori degli ultrà, è perfetto quando si parla di truffe agli anziani. I sinonimi sono ugualmente adeguati: turpi e spregevoli. Ed è ancora poco. Non rende abbastanza la cattiveria espressa in questi reati, che stranament­e per loro natura rischiano sempre di restare tra le righe della microcrimi­nalità, come elementi certamente spiacevoli di disturbo e di fastidio, ma non abbastanza forti da diventare emergenza. Invece moralmente hanno tutti i requisiti peggiori per meritare le peggiori aggravanti. Nel Vangelo, il Giusto dei giusti dice chiarament­e quale sia il peso a carico di chi si accanisce sugli innocenti: parlando dei bambini, consiglia ai colpevoli di buttarsi a mare con una macina al collo. Sempre meglio di quello che li aspetta nell’aldilà. In una società davvero civile, nella categoria innocenti devono starci a pieno titolo anche i nostri anziani. Vivono sempre di più, diventano sempre più fragili. Sono i nostri padri e i nostri nonni. Hanno bisogno di riconoscen­za e di sostegno, non dello squallore cinico di questi crudeli profittato­ri, capaci dei raggiri più subdoli sugli esseri umani più disarmati. Quando un criminale usa violenza alla vita di un anziano, la colpa è doppiament­e grave: più ancora del danno economico, c’è il danno irreversib­ile di un’umiliazion­e suprema, che nessun anziano riuscirà mai a superare.

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