I DEBOLI RAGGIRATI SENZA PIETÀ
Infami. Sono dei veri infami. Questo termine, così forte e così abusato, per i pentiti di mafia e per i cori degli ultrà, è perfetto quando si parla di truffe agli anziani. I sinonimi sono ugualmente adeguati: turpi e spregevoli. Ed è ancora poco. Non rende abbastanza la cattiveria espressa in questi reati, che stranamente per loro natura rischiano sempre di restare tra le righe della microcriminalità, come elementi certamente spiacevoli di disturbo e di fastidio, ma non abbastanza forti da diventare emergenza. Invece moralmente hanno tutti i requisiti peggiori per meritare le peggiori aggravanti. Nel Vangelo, il Giusto dei giusti dice chiaramente quale sia il peso a carico di chi si accanisce sugli innocenti: parlando dei bambini, consiglia ai colpevoli di buttarsi a mare con una macina al collo. Sempre meglio di quello che li aspetta nell’aldilà. In una società davvero civile, nella categoria innocenti devono starci a pieno titolo anche i nostri anziani. Vivono sempre di più, diventano sempre più fragili. Sono i nostri padri e i nostri nonni. Hanno bisogno di riconoscenza e di sostegno, non dello squallore cinico di questi crudeli profittatori, capaci dei raggiri più subdoli sugli esseri umani più disarmati. Quando un criminale usa violenza alla vita di un anziano, la colpa è doppiamente grave: più ancora del danno economico, c’è il danno irreversibile di un’umiliazione suprema, che nessun anziano riuscirà mai a superare.