Corriere della Sera (Milano)

Cocaina e trono da Scarface: cinque arresti

Operazione Scarface, 5 arresti e nuovi assetti criminali

- di Andrea Galli

Qui interessan­o i meriti degli investigat­ori, non i demeriti dei balordi. Ma l’operazione della polizia che di nuovo e duramente ha colpito a Bruzzano il clan Pittella, con cinque arresti per droga a cominciare dal capo Simone detto «Pittbull», pregiudica­to 28enne, ha innescato ulteriori fratture negli assetti criminali del quartiere. Si dice che i parenti del «patriarca» Mimmo Pompeo, parenti ai quali i Pittella sono storicamen­te legati anche se di recente ognuno tendeva ad andare per la propria strada, abbiano preso molto male le catture della squadra investigat­iva del commissari­ato Comasina, diretto da Anna Laruccia. Solo dei dilettanti, raccontano quelle voci, tengono la cocaina in casa e per di più si fanno scoprire. Vero e non vero. Vediamo perché.

Gli sbirri di fatica e non da ufficio sanno quanto sia difficile operare nella roccaforte dei pregiudica­ti di Bruzzano, quell’insieme degradato nel «quadrilate­ro dei fiumi», ovvero le vie del Danubio, del Reno, del Tamigi e della Senna. Ci sono vedette, sistemi di controllo, mille «precauzion­i». La presenza di un poliziotto, ancorché in borghese e di passaggio, viene subito notata e veicolata con il passaparol­a tra cortili e finestre. Le auto utilizzate dagli agenti sono fotografat­e con i cellulari così che rimangano impressi i modelli. Sono stati bravi, gli uomini dell’investigat­iva, a muoversi con circospezi­one, coltivare una fonte, trovare l’imbeccata e lavorarla.

Quell’imboccata ipotizzava la presenza di un deposito all’ingrosso di cocaina in un palazzo fuori dal «quadrilate­ro», nella vicina via Dora Baltea, al 5. I Pittella avevano affittato un appartamen­to di ottanta metri al primo piano, sulla destra rispetto all’ingresso. Dopo una lunga osservazio­ne, venerdì i poliziotti hanno deciso per l’irruzione. Nell’alloggio c’erano 168 grammi di cocaina, 3.150 euro, cellulari, materiale per confeziona­re le dosi. I vicini di casa sapevano, o ipotizzava­no, ma han taciuto per omertà. C’erano poi, va da sé, elementi d’arredo che confermano le manie di grandezza e i modelli del «Pittbul»: un trono nella stanza dove ricevere gli ospiti e alle pareti ritratti di «Scarface». Insieme a Pittella sono stati ammanettat­i i soci, impiegati come sentinelle, Antonio Caputo e Davide Barretta, 33 e 28 anni. Ai restanti due arrestati è meglio dedicare maggior spazio. Maria Emilia Carvelli, ventenne titolare d’un negozio, è figlia di Mario, boss della droga di Quarto Oggiaro, ed è la fidanzata dello stesso Simone, che nel 2017 aveva partecipat­o all’agguato contro il titolare di una lavanderia. L’ultimo criminale è sempre un Pittella. Daniel. Sì, il 22enne cugino fermato la scorsa settimana dopo esser stato trovato con grammi di cocaina. Aveva commesso il reato, è un recidivo e il giudice l’aveva lasciato andare. Forse adesso non tornerà. Ma torneranno i Pittella. La voglia di continuare a trafficare c’è, e dal natio paese di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, verranno nuovi soldati, nuova manovalanz­a. Per non perdere peso, soldi e potere. Ma prima bisognerà vedere se sarà loro consentito, quali ruoli avranno e se accetteran­no eventuali imposizion­i di altri.

 ??  ?? L’arredament­o La riproduzio­ne del trono in stile Tony Montana nell’appartamen­to in via Dora Baltea a Bruzzano
L’arredament­o La riproduzio­ne del trono in stile Tony Montana nell’appartamen­to in via Dora Baltea a Bruzzano
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Il dipinto Un quadro di Scarface con la celebre frase «The world is yours»

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