Lecco, ragazza violentata in zona stazione
Ragazza violentata in zona stazione. Il profilo: 40 anni, italiano
«Ero terrorizzata, non riuscivo a muovermi». Poche parole per raccontare l’orrore della violenza subita. Vittima una ragazza di poco più di vent’anni residente in città, che stava tornando dal lavoro. Un uomo l’ha seguita quando è scesa dal treno. L’ha presa per un braccio e l’avrebbe obbligata ad andare con lui, trascinandola prima in una via stretta alle spalle della stazione e poi in un parchetto vicino. Qui ha abusato di lei.
È accaduto lunedì pomeriggio in centro a Lecco. In pieno giorno, a pochi passi dalle piazze principali, dai binari e dalla folla. Nessuno si è accorto di nulla, ma le telecamere hanno immortalato il maniaco: alto, tra i 35 e i 40 anni, carnagione chiara, probabilmente italiano, lo si vede chiaramente nei fotogrammi ora al vaglio della polizia. La violenza sessuale, in un viottolo di fronte alla scalinata che porta al sottopassaggio della stazione ferroviaria. L’uomo l’ha baciata, si è abbassato e le ha abbassato i pantaloni, ha iniziato a toccarla, poi l’ha trascinata da via Balicco fino al parchetto di Corso Matteotti per provare a consumare il rapporto. Solo la telefonata provvidenziale del padre della giovane, preoccupato per l’insolito ritardo, ha evitato che potesse andare oltre.
Alle 4 del pomeriggio L’uomo ha seguito la vittima scesa dal treno e l’ha trascinata in un parchetto
Al primo squillo il balordo ha allentato la presa, lei è riuscita a divincolarsi e ad allontanarsi.
Non è chiaro se l’aggressore avesse già incrociato la giovane, se avesse scelto attentamente la sua vittima, una ragazza particolarmente fragile, inerme davanti all’atteggiamento del bruto, come spiega chi l’ha soccorsa. Terrorizzata, spaventata, quasi come se la colpa fosse sua, raccontano i famigliari, impietrita a tal punto da non riuscire nemmeno ad urlare. Sotto choc è stata visitata al pronto soccorso dell’ospedale Manzoni. Non ha riportato lesioni, quantomeno fisiche. Indagini serrate da parte degli agenti della squadra mobile della Questura di Lecco, che sono riusciti a tracciare un identikit. L’aggressore è stato immortalato dal sistema di videosorveglianza della stazione e dalle telecamere presenti in zona. I poliziotti sono fiduciosi di poter arrivare alla sua identificazione già nelle prossime ore.
Intanto quanto accaduto ha suscitato allarme e preoccupazione in città. «Non parliamo di sicurezza di fronte a un problema culturale — spiega il vicesindaco di Lecco, Francesca Bonacina, assessore alla Polizia locale e alle Pari opportunità —. Si tratta di un episodio ancora più grave perché a pochi giorni dalla festa dell’8 marzo, la donna continua a essere trattata come un oggetto. Il modo spesso malato di leggere le relazioni, quella sottile forma di possesso nei confronti del sesso femminile che spesso emerge con forza anche sui social. Abbiamo messo le telecamere in stazione e sono stati potenziati i controlli dopo le recenti risse, ma in questo caso c’è qualcosa di più profondo su cui lavorare. E non bastano un lampione o un passaggio delle pattuglie in più per evitare che certe cose accadano».