«Difendo le aziende dall’eccesso di burocrazia Il Paese può decollare»
Pagliuca (FI): ora serve semplificazione
«Il commercialista è il primo difensore delle aziende. E io voglio portare questo spirito in Parlamento per semplificare tutto quel che è possibile semplificare». Luigi Pagliuca, classe 1966, è il candidato di Forza Italia al collegio uninominale del Senato Lombardia 1. Consigliere comunale, già in Regione, ha iniziato a lavorare a 16 anni nello studio del nonno, e a 36 anni era il piu giovane presidente dell’Ordine dei commercialisti. Oggi presiede il Collegio dei ragionieri ma non vuole affatto passare come «il candidato della categoria: il punto è che sono davvero convinto che la semplificazione farà il bene dell’Italia».
Perché «difensore delle aziende»?
«Attenzione: il punto non sono le tasse, che ovviamente vanno pagate. Il fatto è che nel tentativo di incamerare più denaro possibile, lo Stato è riuscito a inventarsi di tutto: e la burocrazia è il simbolo di questo atteggiamento».
La burocrazia sono i controlli?
«Anche, ma non solo: in alcuni paesi del Nord Europa, prima si costruisce un edificio. Poi, una volta realizzato, arrivano i controlli per verificare che tutto sia stato fatto a norma. Non si inizia rendendo la vita impossibile a chi vuole realizzare qualcosa».
Ma i controlli preventivi non evitano danni maggiori?
«In qualche caso. Ma voglio spiegarmi meglio. La normativa antiriciclaggio costringe tutti i professionisti ad adempimenti da paura. Il problema è che se per esempio ti dimentichi di allegare una fotocopia della carta d’identità, rischi che l’errore ti costi 30 mila euro. Questo è inammissibile».
Ma senza burocrazia non ci sarebbe ancora più evasione?
«Io mi emoziono all’idea di che cosa potrebbe fare questo Paese senza la burocrazia. Chi riesce a fare impresa oggi è una persona eccezionale. Sono i nuovi eroi. E non si tratta solo di imprese: lei lo sa che la Cassa dei ragionieri è controllata da sei strutture?». Primo punto del suo programma?
«Aiuti concreti ai disoccupati sopra i 45 anni. Con gli sgravi contributivi che vengono dati per gli apprendisti».
Che cosa vuole portare a Roma dall’esperienza a Milano?
«Io sono nato, cresciuto e sempre vissuto a Milano. Il possibile ruolo a Roma non potrà allentare il legame fortissimo con questa città. E sono candidato all’uninominale: i milanesi capiranno la differenza tra un paracadutato da fuori e un milanese».