Corriere della Sera (Milano)

UN GIRINO LIOFILIZZA­TO SU MARTE

- di Paolo Galli ecologo Bicocca

L’ inverno rappresent­a un periodo difficile per la fauna sia per il freddo sia per la carenza di cibo. Per affrontare questi mesi, gli animali mettono in atto strategie che consentono di superare le condizioni avverse. Anfibi o insetti, per esempio, bloccano il loro sviluppo in uno stadio che consente loro di aumentare la sopravvive­nza. Gli anfibi, che svolgono una parte della loro vita in acqua sotto forma di girini e una parte più terrestre in forma adulta, in inverno sono in grado di bloccare il loro ciclo biologico allo stadio acquatico. Questo fa si che rimanendo in acqua, benché fredda, non si congelino: meccanismo che prende il nome di diapausa ed è completame­nte diverso dalla criptobios­i, che prevede invece che nelle condizioni avverse alcuni animali, quali vermi o piccolissi­mi invertebra­ti, siano in grado di eliminare completame­nte l’acqua contenuta all’interno del loro corpo e di disattivar­e tutte le reazioni metabolich­e. In questo stato, che ricorda da vicino i prodotti liofilizza­ti, gli organismi sopravvivo­no durante l’inverno. Gli scienziati che lavorano alle missioni spaziali hanno sempre avuto un’attenzione particolar­e per gli organismi in grado di vivere in forma «liofilizza­ta». Tra le ricerche in atto alcune prevedono di portare questi animali in forma inattiva su Marte. Raggiunta la meta basterà far variare le condizioni ambientali all’interno della navicella per riattivarl­i ed utilizzarl­i in uno dei primi allevament­i marziani.

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