Consiglio, Fabrizio Sala in pole per la presidenza
Assessorati in Regione: crescono le quotazioni di Fermi. Pressioni per Cattaneo
Il nome più pronunciato, ieri, era quello di Fabrizio Sala. Le quotazioni del vicepresidente della Regione per la presidenza del consiglio regionale non ancora insediato sono in grande ascesa. Certo, i due partiti maggiori — Lega e Forza Italia — fino a questo momento non hanno ancora affrontato la questione in maniera decisiva. Così come ancora non sono stati concordati i nomi dei partiti che sosterranno la giunta Fontana.
Difficile che a breve arriveranno annunci clamorosi anche perché il neo governatore a metà della settimana prossima dovrà sottoporsi a un piccolo intervento chirurgico. Per il momento, il puzzle è ancora lontano dall’essere ricomposto. C’è da tenere conto della rappresentanza dei territori — l’ambizione sarebbe quella di un assessorato per ogni provincia — con le «quote rosa»: gli assessori dovranno essere per il 40% donne. Certo, in tutti partiti c’è qualcuno che spinge per portare il numero degli assessori a 16, anche se per il momento la decisione ancora non è presa.
Delle ultime ore è anche la crescita delle quotazioni come assessore del consigliere comasco Alessandro Fermi. E poi, la pressione di Noi con l’Italia per essere inclusi nella squadra di giunta. I nomi sono quelli di Raffaele Cattaneo e di Mauro Parolini.
Chi ha sentito Attilio Fontana è certamente il sindaco Giuseppe Sala: «Ci incontreremo la settimana prossima» ha detto. Aggiungendo che «dovremo trovare la formula, per il bene dei cittadini, di collaborare». Senza nascondersi le distanze: «Certo è che ci saranno alcune partite in cui saremo d’accordo e altre no». Intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, a «Tempo di Libri» il sindaco si è anche soffermato sulle elezioni di domenica scorsa. Non si attendeva grandi performance dal Pd: «Non pensavo che saremmo andati molto oltre il 19%». Ma la «cosa che mi ha sconvolto è stata il distacco GoriFontana di 20 punti. Non ho dubbi che Gori fosse il miglior candidato possibile» ma «Fontana ha preso i voti di Roberto Maroni e Gabriele Albertini, mentre Gori ha perso 500 mila voti». Come mai? «Il rischio è che nelle sue 100 tappe gli abbiano messo davanti sempre i nostri elettori. Quando si è fedeli ai propri principi ma si parla a tutti è un passo in avanti».