Corriere della Sera (Milano)

Vaccini, dimenticat­i i «nidi famiglia»

- S. Bet.

In città sono 15, in base all’elenco dell’Ats. «Nidi famiglia» che accolgono fino a cinque bambini ciascuno. Un totale di 75 posti per piccoli da zero a tre anni. «Siamo ancora poche realtà a Milano» spiega Alessandra Lala, alla guida della rete Nidi famiglia associati. Si tratta di mini asili privati allestiti in casa da associazio­ni senza scopo di lucro o cooperativ­e. Anche per chi è iscritto a un Tagesmutte­r (il nome tedesco) vale l’obbligo vaccinale prescritto dalla legge Lorenzin. «Al momento però nessuno ci ha richiesto alcun registro — continua Lala —. Io pretendo che tutti i bambini a casa mia siano in regola, ma altri nidi famiglia fanno diversamen­te». Così si crea una piccola lacuna nei controlli, nonostante ieri sia scaduto il termine per la presentazi­one dei certificat­i vaccinali. Documenti necessari per la frequenza scolastica, come ha ricordato la vicesindac­o e assessore all’Istruzione Anna Scavuzzo. Chi è «fuorilegge» da domani rischia una multa fino a 500 euro. E in caso di nidi e materne, l’esclusione dalla classe. Per Palazzo Marino sono quaranta i bambini irregolari nelle scuole comunali. Per i nidi famiglia, al momento non c’è un conteggio. Con la possibilit­à che alcuni iscritti siano ancora non protetti. Scavuzzo intanto invita la Regione a creare «un’anagrafe vaccinale» per alleggerir­e in futuro le famiglie dalla burocrazia legata alla legge Lorenzin.

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