Corriere della Sera (Milano)

Mezzo secolo di storia, da Russoli a Stirling fino a Macao

- P. D’A.

È il 1972 quando Palazzo Citterio, di proprietà della moglie del conte Giannino Citterio, viene acquistato dallo Stato per farne un museo. La proposta è dell’allora soprintend­ente ai monumenti Gisberto Martelli. E sarà la Soprintend­enza alle Gallerie diretta da Franco Russoli ad avviare i primi lavori. «Inizia un’avventura che durerà 46 anni, attraverso vari progetti entrati nella cronaca e battezzati Grande Brera, Brera 2, Brera in Brera e poi di nuovo Grande Brera», come ricorda la soprintend­ente Ranaldi.

L’intervento degli architetti milanesi Giancarlo Ortelli ed Edoardo Sianesi è radicale. Un intero corpo del palazzo viene demolito e ricostruit­o, così la copertura del palazzo. Dietro alla facciata settecente­sca ecco sorgere tre piani fuori terra e uno interrato, immensi saloni «con soffitti in cemento armato e profondi cassettoni brutalisti».

I lavori restano incompiuti. Gli Amici di Brera, su iniziativa di Ennio e Rina Brion, rilanciano un progetto ancora più ambizioso. Forti del finanziame­nto della Fondazione San Paolo di Torino, nel 1986 affidano allo Studio dell’architetto inglese James Stirling il compito di realizzare un grande museo. I lavori iniziano ma non si concludera­nno. Del progetto restano le due immense sale ipogee, che scendono per due piani, 16 metri sottoterra.

Nella sala detta Stirling c’è un pilastro al centro a forma di colonna che «nelle proporzion­i esaltate e magnificat­e ricorda i templi assiro babilonesi o la colonna dorica di Adolf Loos per un grattaciel­o a Chicago».

Stirling muore. Non sarà completato il progetto di copertura del cortile, con pilastro al centro. Il palazzo di via Brera 12 diventa un caso. E solo nel 2012 grazie al finanziame­nto del Cipe e al ministro Lorenzo Ornaghi si apre la nuova fase.

In quello stesso anno, il palazzo, eterno cantiere in abbandono da quasi quarant’anni, viene anche occupato dai «Lavoratori dell’Arte», i ragazzi del centro sociale Macao. Saranno Alberto Artioli e Annamaria Terafina a firmare il progetto preliminar­e. Che indica con chiarezza la strada per portare a compimento l’opera: rinunciare all’ennesimo cambio di rotta, invece cristalliz­zare i vari interventi e trovare il modo di rendere funzionale il tutto. Iniziati nel maggio 2015, i lavori si sono conclusi nel gennaio di quest’anno.

 ??  ?? La protesta L’occupazion­e dei ragazzi di Macao nel 2012
La protesta L’occupazion­e dei ragazzi di Macao nel 2012

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy