Treni a rischio, piano anti-vandali
Il ferroviere ferito dai sassi: «Il botto e il sangue alla testa, è stato uno choc». Un altro raid dei writer in metrò I macchinisti chiedono vetri blindati. E Trenord lancia la app per le chiamate di emergenza
«Mi sono spaventato per il colpo, poi ho pensato a frenare». Il ferroviere ferito da una sassata sabato racconta l’incidente ai colleghi. Che chiedono più tutele: «Vetri antisfondamento nelle cabine pilota». Trenord rilancia con una nuova collaborazione con Areu. Nel weekend vandalizzati anche tre treni della metropolitana e assalti a cinque tra stazioni e depositi.
«Mi ha spaventato il fracasso del vetro in pezzi, poi qualcosa mi ha colpito. E ho subito pensato a frenare». Danilo, macchinista 31enne, racconta così ai colleghi della sassata contro il treno Milano-Lecco in cui sabato sera è rimasto ferito. Un episodio simile a quello accaduto il giovedì precedente, nello stesso tratto di binari, con un convoglio stipato di pendolari. E in cui solo per una casualità nessuno è stato centrato dai sassi. Incidenti su cui ora indaga la Polizia ferroviaria e che hanno fatto scattare nuove misure di sicurezza da parte di Trenord.
Danilo era nella cabina pilota sabato alle 17 quando, 500 metri dopo la stazione di Greco Pirelli, una pietra ha spaccato il vetro sinistro e lo ha raggiunto alla testa. «Stavo guardando avanti, non ho visto chi lo ha tirato. Mi sono spaventato per il botto, poi il sangue ha iniziato a scorrere». Ha bloccato la marcia e chiamato i dirigenti di movimento per chiedere che cosa fare. Dopo poco i soccorritori lo hanno medicato sul posto, mentre un altro macchinista si è occupato di riportare il convoglio a Greco. A quel punto il ferroviere è stato trasportato al Niguarda. Ora è a casa in congedo e agli amici che continuano a tempestarlo di telefonate ripete che si è tranquillizzato, ma certo non si aspettava di prendere sassate sul posto di lavoro.
I vandalismi a bordo treno sono all’ordine del giorno. Solo sabato scorso su almeno tre convogli sono stati rotti i finestrini a colpi di martelletto. Ma stavolta è diverso. Il timore è che tra i due casi di sassaiole ci sia un collegamento. E che possa scattare l’emulazione. La società di piazzale Cadorna risponde al problema con una nuova collaborazione con Areu. Sulle vetture saranno applicati adesivi che ricordano il numero d’emergenza 112. In più, nella app di Trenord è già attiva la nuova funzione «Chiama il 112». Permetterà di collegarsi con la app di Areu (che prima va installata sul cellulare) e di inviare una richiesta d’aiuto con l’esatta localizzazione della persona in pericolo. Nel database di Areu inoltre sono stati inseriti i numeri di telefono degli equipaggi Trenord, per una rapida collaborazione, mentre gli interventi saranno gestiti insieme alla centrale operativa dell’azienda di trasporti.
Eppure i sindacati non sono soddisfatti e pretendono ulteriori provvedimenti. Adriano Coscia dell’Orsa è netto: «Chiederemo ai dirigenti che nelle cabine pilota siano installati vetri antisfondamento, come già sono i finestrini dei vagoni passeggeri. Solo il doppio vetro garantisce la sicurezza dei macchinisti. Stavolta è andata bene, ma nel prossimo agguato le conseguenze potrebbero essere più gravi».
Mentre il ferroviere ferito si rimette in sesto, proseguono le indagini della Polfer per individuare il responsabile. Alla stazione di Greco i pendolari — soprattutto studenti della Bicocca — continuano ad aspettare in banchina senza troppe preoccupazioni. Su di loro vigilano alcune telecamere. Ma il tratto di via Sesto San Giovanni che corre lungo i binari e da cui potrebbe essere partita la pietra è scarsamente frequentato. Due i cantieri aperti in zona, da cui è facile reperire grossi sassi. E una terra di nessuno tra il muro che affianca il marciapiede e le rotaie. Basta scavalcare un cancello per accedervi. Il sentiero in mezzo all’erba è già segnato.