Corriere della Sera (Milano)

Lite col profugo Volontario finisce in coma

La vittima lavora nel centro «Insieme si può». Scontro per il cibo portato in stanza

- Di Cesare Giuzzi

È in coma e potrebbe aver riportato danni cerebrali l’operatore del centro per richiedent­i asilo di San Zenone al Lambro rimasto ferito durante una lite domenica sera con un ospite della struttura. L’uomo è ancora ricoverato nel reparto di Rianimazio­ne del Policlinic­o di Milano e solo nelle prossime ore, quando inizierà la terapia farmacolog­ica in vista del risveglio dal coma, si capiranno esattament­e le sue condizioni. Secondo i medici ha una importante emorragia cerebrale, ma non è ancora stato possibile operarlo.

È invece in carcere il 19enne della Costa d’Avorio che lo ha colpito durante la lite. Oggi dovrebbe essere sentito dal gip in vista della convalida del fermo. È accusato di lesioni gravi ma la sua posizione potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. Decisiva sarà, infatti, la ricostruzi­one di quanto accaduto. La dinamica non è ancora chiarissim­a, ma soprattutt­o sarà necessario capire cosa abbia realmente provocato le lesioni alla testa del 61enne.

Tutto è accaduto intorno alle 21 di domenica nel centro d’accoglienz­a per richiedent­i asilo realizzato dalla Fondazione fratelli di San Francesco all’interno dell’ex hotel Ambra di via Maestri del Lavoro, 3, vicino alla via Emilia. Un centro dove sono stati accolti, nel corso del tempo oltre 200 profughi. E spesso nel mirino delle vicende (e delle proteste) politiche locali. Questa estate, dopo la negazione di alcuni «visti» c’era stata anche la clamorosa manifestaz­ione da parte di alcuni ospiti (tutti del Centro Africa) che avevano occupato per alcuni minuti la via Emilia.

Nella struttura lavorano diversi operatori. La vittima, di origini egiziane, è un addetto della cooperativ­a «Insieme si può». Secondo la ricostruzi­one dei carabinier­i della compagnia di San Donato, guidati dal capitano Antonio Ruotolo, sembra che la lite sia stata originata da un motivo banale.

Il 19enne ivoriano, infatti, voleva portare nel suo alloggio del riso che era stato servito per cena dai volontari. A quel punto il 61enne gli avrebbe fatto notare che le regole della struttura vietano di conservare cibi in stanza e per questo è nato un battibecco. Il 19enne, richiedent­e asilo dal 7 febbraio 2017, e con alcuni disturbi psichici, avrebbe iniziato a discutere in modo animato. Il 61enne avrebbe cercato di fermarlo e di calmarlo. In quel momento è nata una colluttazi­one durante la quale l’uomo è stato colpito da un violento pugno al volto. Poi è caduto all’indietro picchiando la testa sul pavimento. Gli altri operatori hanno subito chiamato 118 e carabinier­i che hanno bloccato il 19enne pochi istanti dopo. Non è ancora chiaro se a provocare le lesioni cerebrali sia stato il pugno o, più probabilme­nte, se sia l’effetto della violenta caduta.

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