Dopo Expo Il futuro si chiama Mind
Scelto il nome del Parco della scienza e innovazione, affidata agli studenti la promozione dell’area
«Andiamo al Mind». La speranza di chi ha inventato il nuovo nome dell’area di Rho Pero che ha ospitato l’Esposizione universale 2015 è che non si continui a definirla come il sito Expo, ma che entri nel gergo comune la parola Mind: sta per Milano Innovation District. L’acronimo che di per sé ha già un suo significato — mente — identificherà il luogo dove sorgerà il Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione, lì dove nel giro di dieci anni sorgeranno l’Human Technopole, il campus scientifico della Statale, l’ospedale Galeazzi e multinazionali del farmaco e di biotecnologie (della costruzione e occupazione di queste ultime si occuperà Lendlease, la società che ha vinto la gara per la concessione di 99 anni di una parte del sito; per un’operazione che vale 4 miliardi di euro).
Il logo, presentato ieri, è scelto da Arexpo, la partecipata pubblica proprietaria dei terreni: «Il progetto doveva avere un nome che lo identificasse e caratterizzasse per il futuro — afferma l’amministratore delegato di Arexpo, Giuseppe Bonomi —. Mind ci è sembrato giusto perché richiama Milano, il baricentro dell’idea che stiamo realizzando, ma evoca anche l’innovazione e la ricerca».
E adesso gli atenei milanesi si metteranno al lavoro per promuovere Mind: gli studenti del Master in Brand Communication del Politecnico si concentreranno sullo sviluppo di un’identità del Parco, i 140 della laurea in Strategic Communication e del Master in Corporate Communication dello Iulm individueranno le strategie di comunicazione; mentre l’Accademia di Brera svilupperà installazioni, sculture e oggetti di design destinati a caratterizzare il luogo.