«Io, regina delle feste da mezzo secolo»
Pinina Garavaglia tra lusso e celebrità in casa: locali incapsulati, non fanno tendenza
«Ilocali di oggi sono incapsulati, non sanno seguire le tendenze». Parola della contessa Pinina Garavaglia, regina della notte, madrina delle feste più sfarzose ed eccentriche di Milano. Sulla cresta dell’onda da almeno mezzo secolo, ha dato party frequentati da Woody Allen e Grace Jones. Ancora oggi al centro della vita mondana, ai suoi ospiti si rivolge esclusivamente in rima.
Amnesy, Belle epoque, Time, Bandiera Azzurra, Splash, Parco delle rose. Nomi di celebri templi del divertimento milanese anni 80 e 90. E dietro queste mecche per tiratardi per decenni lei, la Regina della notte, la contessa Pinina Garavaglia, con i suoi travestimenti e il suo circo di poeti, ballerini, artisti, top model, pittori, aspiranti autori. E poi, per gli eletti, nel centro di Milano tutta velluti e preziosità, che ai rubinetti, per ripararli, ci vuole l’antiquario. In quella casa potevi incontrare Gianni Versace, Elio Fiorucci, Albertazzi, Woody Allen, mentre dal balcone alle prime luci dell’alba Grace Jones cantava a squarciagola (per la gioia dei vicini) «La vedova allegra».
Pinina Garavaglia nasce a Milano, presumibilmente all’inizio degli anni 50, da famiglia agiata: il padre Pino è un industriale tessile con fabbriche a Busto Arsizio, la madre, contessa Dei Corvini con Palazzo a Parabiago. Nel salotto di via Battisti l’ospitalità e la convivialità sono prassi comune: De Chirico, la Callas, Nicola Benois, Antonino Votto sono di casa. Finché la famiglia decide di trasferirsi a Busto per seguire meglio l’azienda. A Pinina crolla il mondo addosso. Ha 18 anni. Odia la vita di provincia. Figlia unica nata dopo 20 anni di matrimonio, è coccolata dai genitori. Ma lei, per tornare a Milano, si sposa Roberto Bellan. «Un uomo molto bello che incoraggiava la mia passione per il divertimento e la socializzazione e sopratutto la mia attività col Teatro Off incoraggiata da Fantasio Piccoli del San Babila».
Il matrimonio dura poco più di un anno. E ormai la Pinina è scatenata. Adora ballare e tirar tardi. Serve un altro marito. Lei lo prende a volo. È il conte Luca Ulivieri, allevatore di purosangue, giocatore, amico di Frank Sinatra, affabulatore e mascalzone quanto basta. «Se il primo era bello, questo era ricco (e generoso). Il matrimonio dura otto anni. Con lui coltivo la differenza fra ostentazione e esibizione. E l’importanza di avere sempre il tavolo migliore nei locali». Ma la folgorazione per Pinina arriva con la scoperta di Ibiza. «Una atmosfera magica che esce dal tempo. Un posto che ha una sua filosofia dove puoi fare tutto o non fare niente. Un luogo dove convergono i personaggi più creativi del pianeta...». L’esperienza di Ibiza viene importata da Pinina a Milano e in altre località. Regola i flussi dei clienti: «Locali per anziani, per paninari, per universitari, dark, new wave. Ogni tanto riuscivo a far intervenire personaggi come Bowie, Kid Creole, Nina Hagen». Fondamentale l’incontro con Elio Fiorucci e soprattutto col grande Enrico Lucherini, guru degli uffici stampa cinematografici, o Maurizio Costanzo «che mi volle sistematicamente nel suo tv show».
Pinina ormai gestisce squadre di animatori e cubisti. Poi l’incontro con Marta Marzotto. «Non diventammo mai amiche, ma lanciammo insieme un suo costosissimo profumo che aveva il tappo con un ritratto della nobildonna dipinto da Guttuso. Venivano donati campioncini mentre uno stuolo di ninfe spargeva petali di rosa».
E oggi? Per Pinina i locali sono diventati noiosi e commerciali, l’Amnesy è stato soppiantato dall’Hollywood. «Sono incapsulati, non capiscono le tendenze». Il palcoscenico di Pinina è la sua incredibile casa che viene affittata per eventi, ma ha anche una sua programmazione. Ciascun invitato deve abbigliarsi a tema (domenica delle Palme era di rigore un look primaverile o pasquale) ; c’è chi canta, chi recita, chi si concia in eccentriche fogge. Pinina alle feste parla solo in rima. E vocalizza in versi su un tappeto di Musica elettronica affidata a personaggi come Robert Miles o dj Ralf. «Le notti devono essere una fusione creativa energetica ludica e conviviale. Con stravaganze come il rap su Vivaldi, o il minuetto strip. Sperimento a casa mia, poi vado nei locali dove mi chiamano e mi pagano. Quel che a casa mia è esclusivo nel locali diventa inclusivo».
Come si fa a entrare nel Pinina Club? Accedendo al suo profilo Facebook e cominciando a confrontarsi con la regina. Meglio con rima baciata.