Fenomenologia della vita di coppia
Migone: «Uomini e donne? Uniti dal mutuo»
«Non puoi dirle che sei infantile, pigro e ti piace il calcio, l’unico modo per non litigare in coppia è usare la strategia, recitare una parte». Da stasera il comico Paolo Migone si diverte a riflettere sulla relazione lei-lui con «Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere», lo spettacolo tratto dall’omonimo libro, bestseller dello psicologo statunitense John Gray (50 milioni di copie, tradotto in 40 lingue), una versione teatrale che cambia di Paese in Paese. «Il testo è lo stesso ma l’attore che gli dà voce pesca a piene mani dalle esperienze personali che ha vissuto», spiega Migone, protagonista scelto per l’edizione italiana. In scena tra diapositive, teorie e sketch, il comico, nella doppia veste di professore e attore, illustra frammenti di vita a due, situazioni quotidiane in cui molti si possono riconoscere. Tra gli stereotipi proposti c’è «Lei, la reginetta della casa che decide come si tiene l’ordine nei cassetti e nel frigo, al suo fianco Lui che dopo vent’anni di mutuo non può neanche mettere un vasetto nello scaffale, ma per non litigare si adegua anche perché sa che potrebbe pagarla cara, il ricatto sessuale è un argomento a cui noi uomini solitamente cediamo subito».
A favore delle abitanti di Venere e di ciò che devono sopportare, l’autore offre un ritratto impietoso dell’uomo medio. «Qui è il classico maschio che si rimbambisce con tv e calcio, un essere pigro, infantile, bugiardo, per niente curioso, insomma un tipo difficile da sopportare ogni giorno; è sempre lei che lo deve trascinare per andare a teatro, al cinema o fare qualche viaggio. Un quadretto familiare davvero deprimente, ma credo che appartenga soprattutto alle vecchie generazioni: i giovani oggi hanno altri stimoli e amano viaggiare».
E su questo tema «il prof» Migone-Gray affonda la lama. «La nevrosi dell’uomo è iniziata quando è diventato stanziale; la nostra indole è scoprire nuovi luoghi e situazioni, non certo avere una vita di routine o peggio una gara a ostacoli da affrontare tra una bolletta e l’altra. È cosi che l’uomo perde il suo centro e poi, per provare il brivido, fa le cose più assurde».
Infine, al di là della differenza ormai riconosciuta tra la donna polifunzionale e l’uomo in grado di fare una sola cosa alla volta, il comico chiude con una battuta che esprime il suo pensiero sul logorio della coppia: «È inutile illudersi, l’unica cosa che tiene uniti un uomo e una donna per 30 anni è il mutuo».