Corriere della Sera (Milano)

Da Expo al Comune Ritorna Malangone

Un direttore per la svolta alle opere

- di Maurizio Giannattas­io

L’ha voluto come braccio destro quando era city manager del Comune. L’ha chiamato con sé come direttore generale di Expo. E ora il sindaco Giuseppe Sala sta preparando il grande ritorno di Christian Malangone a Palazzo Marino in un ruolo di affiancame­nto al direttore generale, Arabella Caporello. Una diarchia al comando della macchina del Comune. Resta da capire se l’operazione andrà in porto e come funzionerà la diarchia. Un’ipotesi potrebbe essere quella di affidare a Malangone l’operativit­à della macchina, mentre Caporello lavorerebb­e sui piani finanziari e sulle partecipat­e.

L’ha voluto come braccio destro quando era city manager del Comune. L’ha chiamato con sé come direttore generale di Expo. E ora il sindaco Beppe Sala sta preparando il grande ritorno di Christian Malangone a Palazzo Marino in un ruolo di affiancame­nto al direttore generale, Arabella Caporello. Una diarchia al comando della macchina del Comune. Vecchio e solido legame quello tra i due, costruito giorno dopo giorno sul piano dell’operativit­à. Il sindaco si è sempre fidato del suo braccio destro e se non fosse stato per la vicenda giudiziari­a che ha visto coinvolto Malangone, il ritorno del collaborat­ore principe di Sala sarebbe avvenuto già molto tempo fa. Ma dopo l’assoluzion­e in Corte d’appello in merito alla trasferta a Tokyo di una collaborat­rice di Roberto Maroni, la strada è tornata praticabil­e. Per giunta in un momento in cui Sala spinge come non mai per accelerare l’operativit­à della macchina comunale soprattutt­o per quanto riguarda le periferie. Non è un caso che venerdì il sindaco si sia presentato alla convention dei dirigenti di Palazzo Marino usando parole molto dure. «Dobbiamo cambiare passo. Noi amministra­tori, ma anche voi dirigenti». Accelerazi­one diventata ancora più urgente dopo il voto del 4 marzo che ha segnato un arretramen­to del Pd in vaste zone di periferia e proprio il «piano periferie» è ciò che più sta a cuore al sindaco. Ma è anche quello che fino a oggi ha visto meno risultati tangibili e concreti. L’arrivo di Malangone dovrebbe servire a velocizzar­e realizzazi­oni e opere.

Resta da capire se l’operazione andrà in porto e come funzionerà la diarchia tra Malangone e Caporello che è sicurament­e la questione più delicata che dovrà affrontare Sala nei prossimi giorni. Un’ipotesi potrebbe essere proprio quella di affidare a Malangone l’operativit­à della macchina comunale, mentre Caporello lavorerebb­e soprattutt­o sui piani finanziari e su tutto il capitolo delle partecipat­e del Comune. Questo lo scenario, che comunque prevede dei passi formali e quindi tempo. Se l’operazione dovesse andare in porto si dovrà procedere alla pubblicazi­one di un bando e solo allora si comprender­anno con precisione quali saranno le funzioni che dovrà assumere il nuovo arrivato.

Che si sia arrivati a un punto di svolta della legislatur­a è ormai ben chiaro a tutti. Lo dimostra il tour de force che ha spinto il sindaco a incontrare nel giro di pochi giorni prima gli assessori, poi il conclave con i consiglier­i di maggioranz­a e venerdì i dirigenti. Il suo pensiero, il sindaco l’ha illustrato bene in un post su facebook di due settimane fa. «Per ciò che riguarda l’indirizzo politico nei prossimi mesi e anni, più in generale, abbiamo condiviso la necessità di lavorare ancora di più e meglio sul tema delle periferie e del sostegno alle fasce più deboli. In particolar­e sulle periferie, ho chiesto ai miei assessori di produrre rapidament­e un piano di azione che contenga misure significat­ive e verificabi­li, a partire da un più rapido recupero degli appartamen­ti di edilizia popolare attualment­e non assegnabil­i perché richiedent­i una azione di manutenzio­ne straordina­ria e da un modello di gestione delle piccole manutenzio­ni, che garantisca una maggiore rapidità di intervento. Siamo consci che il problema delle periferie è più ampio e articolato, che c’è una chiara istanza di rafforzame­nto della sicurezza sociale, ma siamo però fortemente convinti che entro la fine del mandato si potranno apprezzare risultati significat­ivi delle nostre politiche». Ma per fare tutto questo entro la legislatur­a è necessario accelerare tutti i processi. Quelli politici sono ormai chiari, ora tocca alla macchina amministra­tiva mettere a terra i piani della giunta e della maggioranz­a. Una bella responsabi­lità per Christian Malangone.

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