Brera e i Navigli Movida in bici anche di notte
Al via l’orario prolungato del BikeMi. Scattano le verifiche sui baby-iscritti fuorilegge
Ai milanesi piace pedalare sotto le stelle. Soprattutto in primavera e ancor di più per tornare dai grandi eventi che accendono la città. Bikemi ripropone quindi l’orario allungato, sulla scorta del successo raccolto l’anno scorso. Da oggi e fino al 2 di novembre si potranno usare le biciclette condivise dalle 7 del mattino alle 2 di notte dalla domenica al giovedì e per 24 ore no stop il venerdì, il sabato e nei giorni del Salone del Mobile. Clear Channel, la società che dal 2008 gestisce il servizio, ha fatto due conti prima di lanciare nuovamente l’iniziativa. E si è accorta che estendere l’uso delle due ruote conviene eccome. Nel 2017 sono stati 202.035 i mezzi noleggiati dalle 23 in poi con «Bikemi By Night», pari al 7 per cento del totale prelievi del periodo (2 milioni e 780 mila). Sommando gli usi dei venerdì e sabato notte dei sette mesi analizzati, si arriva a 60.076 biciclette sganciate dagli stalli. Dando un’occhiata alla mappa delle rastrelliere, si vede chiaramente il successo dei luoghi della movida. Tra le stazioni più gettonate in notturna svetta il Duomo (oltre 4.700 prelievi) seguito da Moscova. Terza a breve distanza piazza XXV Aprile. In tutta l’area dei Navigli (piazza XXIV Maggio, Porta Genova, viale Gorizia) si contano oltre 8 mila usi dei «nottambuli». Si sale in sella poi all’Arco della Pace, in piazzale Medaglie d’Oro e in via Solari. Sfogliando il calendario è facile leggere la ricaduta dei grandi appuntamenti. Tra le notti con il maggior numero di prelievi, le serate conclusive della Design Week (7 e 8 aprile) oltre al 27 maggio.
L’aumento La sera vengono prelevati il 7% di mezzi in più
Anche le società che forniscono bici a flusso libero (senza stalli fissi) puntano a sfruttare la movida e già da qualche tempo riposizionano i propri mezzi in corrispondenza di locali e zone molto frequentate, così da favorirne l’utilizzo. D’altra parte anche un’indagine di uno degli operatori, Mobike, che mette a confronto il capoluogo lombardo con le altre città raggiunte dalle due ruote arancioni svela la tendenza dei milanesi alla pedalata pomeridiana e serale. I «colleghi» cinesi, invece, vanno in bici di preferenza alla mattina.
Il servizio a stalli fissi si differenzia da quello a flusso libero su altri aspetti. Prima di tutto il target di riferimento dei clienti. Bikemi, secondo uno studio condotto dalla Statale e reso noto a settembre 2017, è sfruttato soprattutto da persone di 40 anni d’età media. Il free floating di Ofo e Mobike dal momento dello sbarco in città invece ha attirato giovani e giovanissimi, anche grazie alle sperimentazioni a poco prezzo. Soprattutto i mezzi gialli di Ofo nei primi mesi di prova totalmente gratuita sono stati presi d’assalto dai ragazzini, non sempre rispettosi delle regole d’uso. Anche per questo le società ora ricordano con insistenza l’età minima per il noleggio legale. Mobike è disponibile per chi ha almeno 16 anni, con richiesta di autorizzazione da parte dei genitori per i minorenni. Per salire in sella a una Ofo invece bisogna aver spento le 18 candeline. L’obiettivo è tenere alla larga baby vandali e ampliare il più possibile la clientela.
L’altra diversità tra le due modalità di servizio emerge dal recente «Rapporto nazionale sulla sharing mobility». Nelle grandi metropoli, Milano compresa, si percorrono in media 2,68 chilometri con le bici a stalli fissi. Spostamenti molto più brevi con le due ruote a flusso libero: solo 1,35 chilometri registrati per ciascun noleggio.