Corriere della Sera (Milano)

Terrazze, fiori e buoni consigli

Quali piante da balcone scegliere anche se non si ha il pollice verde: «Meglio specie perenni e robuste»

- Davide Illarietti

La rosa aimée vibert è un bouquet rampicante, bianca come neve, «ottima per i terrazzi al sole». Alla hosta invece «servono ombra e terra soffice, altrimenti marcisce». Occhio ad aceri e viburni, perché «a Milano si sfogliano d’estate, ingiallisc­ono». Manuel Bellarosa è capo-giardinier­e dell’Orto botanico di Brera e, in questa stagione, snocciola consigli come secondo lavoro. Su mandato del Comune gira la città aiutando i milanesi ad allestire giardini condivisi: per ora è l’unico «giardinier­e condotto» in un mercato del verde che cresce senza sosta — dicono i dati della Camera di commercio — e a tratti somiglia a una giungla, o peggio a un terrazzo disordinat­o. Assieme a lui, stilare un vademecum per aspiranti pollici verdi (ci abbiamo provato nel disegno qui sopra) sembra quasi semplice. «Ma la ricetta perfetta non esiste — avverte l’esperto — la prima regola è quella di sempre: procedere per tentativi».

Un aiuto arriva da Internet: la startup milanese Yougardene­r ha messo in rete il più grande database digitale di piante d’Italia, forse d’Europa. Navigando su Yougardene­r.com si accede tramite parole chiave a centinaia di schede descrittiv­e, a prova di principian­ti. Il botanico Pietro Bruni ha lavorato al censimento per anni assieme all’amico Alberto Iacini, sviluppato­re. «Ci eravamo accorti che per gli addetti ai lavori, come per gli appassiona­ti, non esisteva una banca dati completa dove informarsi sulle caratteris­tiche di ogni pianta, e su come procurarse­la. Così ci siamo messi all’opera». Il risultato è stato prima una pagina Facebook (115mila seguaci) e poi una piattaform­a di e-commerce. Il motore di ricerca permette di selezionar­e piante secondo parametri a scelta: dimensioni del terrazzo, livello di difficoltà, esposizion­e al sole e via dicendo. Si scopre così che a un balcone in pieno sole s’addicono rose dai nomi strani (chinensis-mutabilis, aiméeviber­t) ma anche le graminacee rustiche (mulenbergi­a); o che una sempreverd­e come la salvia greggii fiorisce «tra giugno e ottobre» e «dev’essere piantata con densità di tre piantine al metro quadro».

Al mezzogiorn­o si confanno anche elicrisi e rosmarini prostrati, da posizionar­e «in piccole cassette»; a Nord-Est meglio educare aceri e vibur- ni, mentre la nandina rossoverde si adatta ai terrazzi più ombrosi. Non guasta controllar­e tenuta e coibentazi­one del balcone, «onde evitare problemi con gli inquilini di sotto — ricorda Bellarosa —. Dove possibile andrebbe studiata la possibilit­à di sistemi d’irrigazion­e, la cui premessa è un rubinetto esterno e uno sgorgo per l’acqua in uscita».

Per gli acquisti infine c’è l’imbarazzo della scelta. È vero, in città i vivai sono pressoché spariti dopo Expo ma sono rifioriti ai bordi dell’area metropolit­ana. Le attività nel complesso sono aumentate nel 25 per cento negli ultimi cinque anni, spiegano dalla Camera di commercio. Lo stesso vale per l’e-commerce, che colma la distanza centroperi­feria (un dato: un terzo di chi ordina su Yougardene­r vive a Milano), ma anche per i supermerca­ti del verde e le bancarelle. Qui il consiglio del giardinier­e condotto è «assicurars­i della provenienz­a delle piante» e guardare «meno alla chioma e al prezzo». Un trucco? «Controllar­e che le radici siano bianche, estraendo la pianta dal vaso» dice Bellarosa. Il rischio è che, per risparmiar­e, ci si ritrovi con un balcone pieno di foglie secche e fiori appassiti.

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(foto Piaggesi) Gli esperti Pietro Bruni e Alberto Jacini, giardinier­i «urbani» della piattaform­a Yougardner

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