BASTA RELITTI DI MOTORINI ABBANDONATI
Èlì, non si sa più da quanti anni. La targa appare divorata dalla ruggine, ma si legge ancora: 9MC8D. Il sellino è squarciato, il materiale spugnoso che lo gonfiava cade a brandelli e la cavità è diventata un portacenere stracolmo di mozziconi. Le gomme? Non ne parliamo: sgonfie, tagliate. La carrozzeria? Ammaccata. Siamo di fronte a un motorino abbandonato. Sul marciapiede di una strada di Milano, via Valparaiso, ben accostato al muro, come se non volesse dare fastidio ai passanti. Pare che non sia il primo né l’unico caso in questa nostra capitale europea: c’è chi ricorda i dieci veicoli lasciati incustoditi in via Villoresi nel 2008 con la polizza scaduta; e chi cita come precedente quello di un motorino dimenticato da 33 anni in un deposito comunale della periferia. D’accordo, finché resta al chiuso, direte voi, non da fastidio a nessuno. Sì, ma la custodia forzata costa tanti euro allo Stato e quindi a noi contribuenti. Certo, bisognerebbe capire a chi tocca segnalare o a chi tocca intervenire per sgombrare, mo’ ci vuole, il terreno. Ma se invece ci fosse in giro il tante volte promesso poliziotto o vigile di quartiere? Ci penserebbe lui, immagino. Il guaio è che questi fantasmi a due ruote così parcheggiati proiettano un’ombra pesante su quello che una volta si chiamava il decoro urbano. Diciamo la verità: un motorino abbandonato è anche la riprova dell’incuria dilagante, del menefreghismo collettivo.