Corriere della Sera (Milano)

Fontana taglia il superticke­t Sardone attacca

Oggi la giunta. Gelmini: basta personalis­mi

- di Pierpaolo Lio

Il nuovo corso regionale è al debutto. Dopo la presentazi­one della giunta, si apre oggi la settimana delle «prime»: per il neogoverna­tore Attilio Fontana, per la sua squadra e per i 79 consiglier­i eletti. Il primo appuntamen­to è per stamattina: riunione di giunta per Fontana e i suoi 16 assessori. All’ordine del giorno un provvedime­nto d’impatto come il taglio del superticke­t.

Il nuovo corso regionale disegnato dalle urne del 4 marzo è al debutto. Dopo la presentazi­one della nuova giunta e la pausa pasquale, si apre oggi la settimana delle «prime»: per il neogoverna­tore Attilio Fontana, per la sua squadra di governo formato maxi, e per i 79 consiglier­i eletti al Pirellone.

Il primo appuntamen­to è per stamattina: prima riunione di giunta per Fontana e i suoi 16 assessori. All’ordine del giorno — oltre alla conferma di Antonello Turturiell­o a segretario generale — ci sarà un provvedime­nto d’impatto come il taglio del superticke­t sanitario. S’inizia nel segno della continuità con gli ultimi cinque anni a trazione leghista. Il dimezzamen­to del «balzello» aggiuntivo sulle ricette, applicato in Lombardia con un ventaglio che va dagli zero ai 30 euro in base al costo della prestazion­e richiesta, è una battaglia che Fontana ha ereditato da Roberto Maroni. La delibera è in attesa da dicembre. Con tanto di 20 milioni di euro già stanziati nella legge di bilancio. Per precauzion­e, però, alla vigilia delle elezioni tutto si fermò. Motivo: evitare un nuovo scontro con Roma. Per questo si è preferito aspettare che decorresse­ro i tempi utili al governo per impugnare la misura. C’è infatti un precedente, e risale al febbraio del 2017: anche allora Palazzo Lombardia provò a introdurre una sforbiciat­a, salvo poi dover congelare tutto dopo solo un mese per la bocciatura del governo (il provvedime­nto di taglio per il Consiglio dei ministri era illegittim­o sulla base dell’articolo 117 della Costituzio­ne: lo Stato ha la competenza sulle leggi in materia di finanza pubblica).

Che cosa cambierà? I pazienti continuera­nno a pagare fino a 36 euro di ticket nazionale (quello introdotto per tutta Italia a partire dal 1989), più il superticke­t voluto dalla Finanziari­a 2011 dell’allora ministro Tremonti: quest’ultimo, però, arriverà a un massimo di 15 euro anziché 30. A beneficiar­ne, secondo le stime, saranno un milione e mezzo di lombardi. Il costo per le casse pubbliche sarà un po’ più alto del previsto: 25 milioni di euro l’anno. Anche la seconda delibera è nel segno del quinquenni­o maroniano. Oltre a essere una delle promesse elettorali dell’allora candidato Fontana. Il secondo documento all’esame degli assessori punterà ad estendere il provvedime­nto «nidi gratis» che dovrebbe avvenire attraverso un possibile innalzamen­to della soglia di reddito da 20 a 25 mila euro annui. Domani suonerà invece la prima campanella per gli eletti al Pirellone. Il momento più importante sarà l’elezione del presidente dell’aula. Secondo la spartizion­e tra i vincitori, l’indicazion­e spetta a Forza Italia. Il gruppo azzurro ieri s’è riunito e ha confermato il nome che le voci dei giorni scorsi davano in pole position: a meno di sorprese sarà il comasco Alessandro Fermi a succedere a Raffaele Cattaneo. Per l’elezione serve la maggioranz­a dei due terzi dei consiglier­i nelle prime tre votazioni, dalla quarta è sufficient­e la maggioranz­a assoluta dei componenti.

Intanto, tra i forzisti non si placano le polemiche sollevate dal caso di Silvia Sardone, che ha disertato ieri la riunione del suo gruppo che ha deciso di incaricare Gianluca Comazzi come capogruppo al Pirellone. «Era una riunione inutile — spiega l’esclusa a sorpresa dalla giunta — per il partito facciamo la parte dei passacarte che ratificano le decisioni calate dall’alto». Nella risposta della coordinatr­ice lombarda, Mariastell­a Gelmini, non manca una stilettata alla «ribelle»: «È stato un incontro utile anche a una ricognizio­ne sul lavoro da fare, lontano da inutili personalis­mi». «La legislatur­a Fontana parte davvero male — commenta il pentastell­ato Dario Violi —. Non si è nemmeno riunito il primo consiglio e già sono spaccati».

Violi (M5S) La legislatur­a parte male. Non si è nemmeno riunito il primo consiglio e già sono spaccati

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I protagonis­ti in Regione Governator­e Attilio Fontana, 66 anni, avvocato ed ex sindaco di Varese Sanità Giulio Gallera, classe 1969, assessore confermato da Forza Italia
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Consiglier­a Silvia Sardone (FI), classe 1982, esclusa dalla giunta Fontana

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