Corriere della Sera (Milano)

I GATTI (innamorati) DELL’OPERA

Una casa scelta per i suoi animali e i concerti alla Scala Le due passioni di una soprano che ha creato la dimora-castello

- Nicola Vaglia

Lei non è Nannetta, la regina delle fate, e la sua casa non è la foresta incantata del Falstaff, ma poco ci manca. L’abitazione di Gabriella Barone

(nella foto), soprano del coro della Scala, è un loft pieno di luce e piante in zona Ripamonti, nel quale vive con i suoi due gatti. Un’enorme finestra del soggiorno si affaccia sul giardino arredato con piante e fiori; le casette e le mangiatoie per gli uccellini, che arrivano per portarle un saluto tutte le mattine: la cinciarell­a, poi il pettirosso, il merlo dal becco giallo, i passerotti.

Gabriella è italiana, mamma croata e papà calabrese, cresciuta in campagna, nella parte inglese del lontanissi­mo Canada dove ha fatto tutte le scuole. Per lei ci voleva una casa speciale con ampi spazi e un giardino. Non troppo lontana dal centro, però, per poter raggiunger­e il Teatro e le sale prove dell’Ansaldo. «Ho cercato per mesi. Avevo quasi perso le speranze. Un giorno passando da queste parti in bicicletta ho visto un cartello con scritto “vendesi”», racconta. L’appartamen­to era vuoto: il tetto con ampie e luminose vetrate, un cortiletto di pertinenza. Un loft con un ampio soppalco nel quale Gabriella ha ricavato la camera da letto, lo studio per esercitars­i nel canto senza disturbare i vicini. «Ho recintato il cortile, sistemato le piante. Sulla porta d’ingresso c’è un gattarola, dalla quale i suoi due mici, Gimmy e Cecilia, entrano ed escono anche quando è al lavoro.

«Ho sempre avuto gatti in casa, fin da quando ero piccola — spiega la soprano —. Prima di loro con me ha vissuto per 17 anni un gatto bellissimo, Pompeo. Quando è mancato il dolore è stato troppo forte. Il suo ricordo era indelebile. Avevo deciso che non avrei più avuto gatti. Poi ho visto Cecilia in un negozio di animali. Era in un angolo, mi guardava con i suoi enormi occhi arancioni. È stato amore a prima vista e l’ho portata a casa». Gimmy è arrivato dopo due anni per far compagnia alla prima ed è un trovatello preso in Francia. «Cecilia è un gatto riservato, mentre Gimmy è timido. Se in casa entra un estraneo sparisce e non esce finché l’intruso non se ne è andato». I mici sono animali sereni, coccolati e accuditi. Gimmy adora guardare il mondo dalla finestra, osserva gli uccellini volare in giardino come se stesse guardando la television­e. Cecilia è molto più intraprend­ente e si gode l’atmosfera armoniosa del giardino in compagnia dei volatili. Un po’ come stare in una foresta incantata.

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