La battaglia dei coniugi contestatori e l’affaire azzurro che irrita Fontana
Stoccate social sull’esclusione di Sardone
Insieme fanno 27.349 voti. E se quelli di Roberto Di Stefano, marito di Silvia Sardone e sindaco di Sesto San Giovanni sono il risultato collettivo della coalizione che l’ha portato alla guida dell’Ex Stalingrado d’Italia, gli 11.312 di Sardone, donna più votata in Lombardia ma esclusa dalla giunta di centrodestra, sono tutti suoi. Messi insieme rappresentano una potenza di fuoco con cui, volenti o nolenti, Forza Italia dovrà fare i conti.
Lei, la grande esclusa, resta in fase di attesa. Aspetta un chiarimento dai vertici azzurri che per ora non è ancora arrivato ma bastona pesantemente i «cortigiani di Arcore»: «Evidentemente se uno accresce il proprio consenso con il lavoro sul territorio, senza logiche di adulazione, viene considerato un fastidio. Escludermi all’ultimo minuto dalla giunta credo sia stata una scelta della corte di Arcore, dove si va avanti solo se nominati e spesso senza voti» . Lui, su Facebook, rincara la dose: «È una scelta senza senso e uno schiaffo alle migliaia di elettori che l’hanno sostenuta alle regionali. FI continua a ignorare il merito e il consenso». Bolla l’operazione di tafazzismo. I commenti ai post della coppia si moltiplicano come funghi. La maggioranza suggerisce di abbandonare la maglia azzurra di Forza Italia e indossare quella ugualmente azzurra della nuova Lega di Matteo Salvini. La tentazione è forte. Ma per adesso resta come arma di pressione. «In Lega? Aspetto una risposta da FI che dovrò dare ai miei elettori» dice un’inaspettata Sardone nelle vesti di temporeggiatrice. Di sicuro resterà nel centrodestra e continuerà ad appoggiare il neopresidente Attilio Fontana che però ieri ha liquidato con poche battute l’affaire Sardone. «Commento dicendo che le cose che interessano ai cittadini è la riduzione del ticket. Le altre sono dialettiche all’interno di un partito che credo non interessino molto i cittadini». Sulla «mancanza di democrazia» denunciata dalla consigliera, replica: «È una sua affermazione e se ne assumerà le responsabilità».