Corriere della Sera (Milano)

Argine all’illegalità

LA TRINCEA DELLE REGOLE

- Di Cristiano Gatti

È una guerra. Altra definizion­e non viene in mente, con settecento uomini armati che per una giornata intera sbaraccano il caos da via Cavezzali. Giorni fa, lo stesso in zona Forze Armate. Il nemico è lo spaccio, l’occupazion­e abusiva, l’illegalità spudorata. Certo non è piacevole e non è poco chiamarla guerra, ma troppi arretrati di indifferen­za hanno ridotto così questa impresa. Non è il caso di descrivere nei dettagli che cosa esca dal vaso scoperchia­to: tutti sappiamo tutto, non da oggi. Conviene prendere per buono il colpo di reni dello Stato, segno di esistenza in vita che lancia un chiaro messaggio: Milano vuole difendere se stessa dalla vergogna. Certo scatena spavento l’idea che tutte le metropoli d’Italia, improvvisa­mente, facciano lo stesso: si è accumulato un tale strato di marciume, in giro per il Paese, che metterci mano significa correre a perdifiato su un campo minato. Meglio restare al caso Milano, che almeno prova ad avviare la dura riscossa. Inutile lasciarsi andare alla baldoria: dopo gli sgomberi, ad esempio, aleggia questo dubbio su dove andrà adesso l’umanità sloggiata. Certi tangheri sono maestri nel ritagliars­i subito un nuovo quartier generale. Chiaro, il lavoro è solo all’inizio. Ma è già qualcosa se nelle telefonate a casa di spacciator­i e farabutti non saranno più intercetta­te le simpatiche frasi del tipo «dai, vieni in Italia, qui non ti fa niente nessuno». Costringia­moli almeno a raccontars­i che questo Paese ha qualche regola. Chissà che non comincino a rispettarl­o.

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