Corriere della Sera (Milano)

Capotreno aggredito Tutti giù dai vagoni

Cade dagli scalini, ricoverato

- di Andrea Camurani

L’ ennesimo episodio di violenza sui treni si è concluso con una denuncia per interruzio­ne di pubblico servizio, un capotreno all’ospedale e centinaia di pendolari che hanno dovuto aspettare la corsa successiva. L’aggression­e è avvenuta sul treno partito alle 6.54 da Arona, sul lago Maggiore, e diretto a Milano. Il capotreno, 37 anni, è stato spintonato da uno studente senza biglietto ed è caduto dalle scale del convoglio a due piani. I viaggiator­i hanno avvisato la polizia, che ha denunciato il giovane, classe 1998, italiano di origini senegalesi. Per il capotreno, prognosi di 15 giorni.

L’ennesimo episodio di violenza sui treni lombardi si è concluso con una denuncia per interruzio­ne di pubblico servizio, un capotreno all’ospedale e centinaia di pendolari che hanno dovuto aspettare la corsa successiva. Prima un battibecco, poi la spinta di un viaggiator­e al capotreno del «10403», partito alle 6.54 di ieri mattina da Arona, cittadina piemontese sul Lago Maggiore e diretto a Milano: sarebbe dovuto arrivare a Porta Garibaldi alle 8.02 ma è rimasto fermo a partire dalle 7.10 nella stazione di Sesto Calende per un’aggression­e.

Secondo quanto ricostruit­o dalla Polfer di Gallarate il capotreno, un uomo di 37 anni, è stato spintonato da uno studente. Il convoglio era di quelli a due piani e sulla scala che porta al livello superiore è avvenuto l’incontro con quel giovane che alla richiesta di esibire il biglietto ha cercato di guadagnare i pochi passi che gli avrebbero permesso di scendere dal convoglio, in procinto di arrivare in stazione. Il ferroviere ha insistito e lì c’è stato un contatto: il dipendente delle ferrovie è caduto dalle scale e il treno è stato fermato. I viaggiator­i hanno avvisato la polizia, che ha identifica­to il giovane, classe 1998, italiano di origini senegalesi residente in provincia di Varese, studente in un istituto superiore di Gallarate.

Oltre alle forze dell’ordine sul posto è giunta un’ambulanza che ha trasportat­o il ferito in codice verde al pronto soccorso di Angera; la prognosi è di 15 giorni. La polizia ha denunciato il ventenne per interruzio­ne di pubblico servizio e il capotreno è stato invitato a sporgere denuncia per lesioni. I pendolari sono scesi e hanno dovuto attendere il treno successivo.

Sui fatti non sono mancate le polemiche: «Auguri di pronta guarigione al capotreno del 10403 vittima di una brutale aggression­e stamane», scrive il Comitato Pendolari Gallarate Milano, sulla pagina facebook dove si parla anche di «episodio molto grave. Soprattutt­o alla luce delle numerosiss­ime aggression­i che si sono susseguite ai danni dei lavoratori di Trenord in quest’ultimo periodo».

Il più recente contro una bigliettai­a di 36 anni di Sondrio che alla stazione di Delebio ha ricevuto un pugno in faccia giovedì sera: anche qui ricovero all’ospedale e ritardi di un’ora sulla linea. Il problema della sicurezza sui treni è molto sentito dai viaggiator­i, a tal punto che Trenord ha disposto la presenza di 70 guardie giurate sui treni lombardi, sebbene all’azienda non risulti che ieri mattina sul Domodossol­a-Milano vi fosse a bordo personale della security.

Di recente sui finestrini dei treni che ogni giorno effettuano 2.400 corse in tutta la regione sono stati attaccati anche adesivi che ricordano ai viaggiator­i il collegamen­to rapido sullo smartphone fra la «app» Trenord e «Where are U», elaborata dall’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu) della Lombardia, e oggi proprietà del Ministero dell’Interno, che serve a localizzar­e le richieste di soccorso sanitario e di intervento delle forze dell’ordine.

Le reazioni

Il ferroviere spintonato è caduto dalla scala del vagone. I pendolari: «Episodio grave»

Creatività e design, farmaceuti­ca, economia che tutela l’ambiente. La Lombardia fa da traino all’Italia nei settori di punta dell’export. E nel 2017 crescono le vendite oltreconfi­ne di prodotti usciti dalle fabbriche di Milano, a Brescia, in Brianza a Bergamo. È il ritratto della regione che emerge da «L’Italia in dieci selfie». Dieci istantanee dei successi nazionali che l’associazio­ne delle Camere di commercio italiane all’estero ha realizzato insieme a Fondazione Symbola. Con la raccolta dei dati è nato un progetto di promozione che viaggerà per il mondo, con l’obiettivo di tenere alto il tricolore. Partenza dalla Bulgaria con passaggi in Vietnam, Ecuador, Singapore, Germania. Leggendo attentamen­te l’indagine si scopre il ruolo che le aziende lombarde giocano nel rendere il Made in

Italy un marchio sempre più spendibile. Qualche esempio?

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