Corriere della Sera (Milano)

Il bandito elegante tradito dal «palo»

Complice arrestato per truffa agli anziani confessa anche colpo alle slot e lo inguaia

- Di Cesare Giuzzi 6

Dopo essere stato arrestato per una serie di raggiri agli anziani — non è chiaro se per ingenuità o per vendicarsi del complice — un rapinatore campano ha svelato un altro colpo, fin lì sconosciut­o agli investigat­ori: una rapina in una sala scommesse. Protagonis­ta Cosimo Damiano Gallone, 35 anni, sempre elegante, ex deejay e ospite tv nonché amante dei locali di Brera e corso Como.

Tra i vecchi investigat­ori c’è un detto: «Ai banditi napoletani serve uno schiaffo per parlare e due per farli stare zitti...». E anche se si tratta di una boutade, in qualche modo il detto nasconde un fondo di verità. Una propension­e dei criminali campani, quantomeno, all’istaurazio­ne di un rapporto umano con la pubblica autorità. Anche nei momenti peggiori.

Come ha fatto Giovanni Fortunato, 29 anni, campano di Benevento, al momento dell’arresto per una serie di truffe ad anziani. Davanti ai carabinier­i, ancora prima di essere assistito da un legale o interrogat­o da un magistrato, Fortunato ha confessato d’aver partecipat­o a una rapina qualche giorno prima. Era il 21 dicembre scorso, e i carabinier­i della Quinta sezione del Nucleo investigat­ivo di via Moscova hanno faticato, e non poco, per individuar­e con certezza a quale rapina si riferisse il 29enne. Anche perché, Fortunato, ha raccontato soltanto di aver colpito una sala scommesse insieme ad un tale «Cosimo», pugliese, conosciuto per caso proprio in una sala giochi dove aveva speso gran parte dei 25 mila

Con il Gabibbo euro guadagnati nelle truffe agli anziani. I due erano entrambi senza soldi e così avevano pianificat­o un colpo «volante».

Chi fosse realmente «Cosimo», in realtà Giovanni Fortunato lo ha scoperto solo nei giorni scorsi quando i carabinier­i gli hanno notificato in carcere un’ordinanza di custodia cautelare del gip Manuela Scudieri per rapina aggravata in concorso. Cosimo Damiano Gallone, è nato a Ceglie Messapica (Brindisi), 35 anni, da tempo viveva tra alberghett­i e bed and breakfast nella zona di piazza Udine. Sempre elegante, ex dj e amante dei locali di Brera e corso Como. Gli investigat­ori, guidati dal capitano Federico Smerieri e dal tenente colonnello Michele Miulli, prima di tutto hanno individuat­o l’obiettivo della rapina: il Punto Snai di viale Sarca 63. Poi sono risaliti ai filmati del colpo messo a segno il 6 dicembre alle 11.30. Poi grazie alle testimonia­nze del titolare e di un dipendente hanno capito che il rapinatore aveva effettuato un sopralluog­o il giorno prima e che aveva anche scambiato qualche parola con un cliente. Quel cliente era appunto Giovanni Fortunato che durante il colpo avrebbe fatto da «palo» avvisando quando nel locale non c’erano altre persone fingendo di giocare alle slot. Il 29enne era il solo avventore presente. Curiosamen­te quando Cosimo Domenico Gallone era entrato nel negozio non gli aveva neppure rivolto uno sguardo. Poi il 35enne, con piccoli precedenti e vestito in modo elegante, si era avvicinato alla postazione del titolare e con una scusa (il guasto di una slot) lo aveva fatto uscire. A quel punto gli aveva puntato una pistola alle spalle (arma giocattolo poi trovata dai carabinier­i) e si era fatto consegnare 3.500 euro. Nei video si vede il complice, 40 secondi dopo, uscire con aria quasi indifferen­te.

Una volta fuori però, Cosimo si era volatilizz­ato e Fortunato non era mai riuscito nei giorni seguenti a mettersi in contatto con lui, che quindi era sparito tenendosi l’intero bottino. Non si sa se Giovanni Fortunato abbia parlato per vendetta dopo essere rimasto a bocca asciutta. O se invece sia stata la paura del vedersi le manette ai polsi a farlo ammettere quel colpo. Di certo se non avesse parlato difficilme­nte gli investigat­ori avrebbero sospettato anche di lui.

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Spettatore Cosimo Gallone a Striscia
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