«Abusivi, basta tolleranza Non possiamo agire da soli»
Appello a Procura e Regione. Il piano per riorganizzare la polizia locale
«Mi auspico che alcuni appartamenti vengano sequestrati».
Anna Scavuzzo, vicesindaco e neo-assessore alla Sicurezza, lei ha seguito in prima persona il blitz delle forze dell’ordine in via Cavezzali. Che succede adesso?
«Non voglio eccedere in ottimismo. Sicuramente si è trattato di un’operazione complicata che però non si è ancora conclusa. Con la prefettura e il corpo della polizia locale stiamo valutando come mantenere in sicurezza l’immobile che ricordiamo è privato. Il Comune può arrivare fino a un certo punto, poi è necessario che la rete delle istituzioni lavori insieme per la messa in sicurezza come ha fatto nella fase precedente».
Come si costringe il privato a intervenire?
«Oggi ci sono le condizioni per dire che siamo in una situazione di rischio per la sicurezza e l’ordine pubblico e quindi di essere più proattivi. Stiamo procedendo nel censimento dei proprietari, controlliamo se i contratti sono regolari, stiamo facendo tutte le verifiche urbanistiche sul rispetto delle norme. Vogliamo rendere la vita più complicata a chi fa delle compravendite sospette».
Situazione a rischio per la sicurezza. Come si traduce?
«Che c’è la possibilità che il reato venga reiterato». Quindi?
«Quindi mi auspico che alcuni appartamenti siano sequestrati. Poi per il dissequestro devi venire qui in Comune, dimostrare che sei il legittimo proprietario e che hai tutte le carte in regola. Ma un sequestro non lo può decidere il comandante dei vigili. Ci vuole un gioco di squadra, dove tutti fanno la loro parte come è successo in questo caso. Se arriva la copertura della procura noi siamo disponibili ad alzare il livello di ingaggio della polizia locale con azioni ancora più incisive».
Cavezzali è proprietà privata ed è più difficile intervenire. Ma ci sono situazioni come via Bolla dove la proprietà è pubblica, leggi Aler. Eppure Comune e Regione fanno fatica a collaborare.
«Il sindaco Sala ha parlato con il presidente Fontana di una serie di temi sui quali trovare un terreno di lavoro comune che ci permetta quella collaborazione interistituzionale inaugurata con il Comitato dell’ordine pubblico. Quello delle case popolari è uno dei primi. Se anche su via Bolla c’è la disponibilità della Regione a sedersi al tavolo si può trovare un percorso. È un tema aperto. Spero che l’assessore De Corato voglia intendere il tema della sicurezza non come un uomo solo che si scaglia sui problemi della città, ma come chi vuole portare al tavolo le diverse istituzioni per trovare una soluzione. Ci vuole un assunzione di responsabilità».
Il Comune è stato spesso criticato perché dopo gli sgomberi le case venivano rioccupate.
«Noi abbiamo l’assoluta consapevolezza che la fase due sia importante quanto la fase uno. Come nel caso di Cavezzali. Lavorare sulla fase successiva allo sgombero è responsabilità di tutti. Non solo del Comune».
Una sua collega assessore durante il mandato di Pisapia disse che occupare per necessità non è reato. Lei come la pensa?
«È necessario ripristinare anche nel lessico un po’ di chiarezza: le occupazioni sono un reato. Poi ci sono motivi diversi che portano a occupare una casa e questo fa la differenza per individuare percorsi che permettano l’uscita dall’irregolarità. Se hai occupato perché non vuoi pagare, perché te ne freghi, è un conto, se è una mamma con bambini che non sa dove andare è un altro. In questo caso, come dice la Costituzione, dobbiamo rimuovere le cause».
Una priorità che si pone come assessore?
«La riorganizzazione complessiva del Corpo per renderlo più corrispondente ai bisogni della città. Lo dico perché la percezione della polizia locale a livello di vox populi è negativa, mentre la realtà è esattamente il contrario, sono persone al servizio della società, impegnate in tanti compiti spesso poco visibili».
Priorità Il corpo di Polizia locale deve essere organizzato per corrispondere ai bisogni della città Oggi la percezione a livello di vox populi è negativa, mentre la realtà è esattamente il contrario
Autovelox I cittadini ce l’hanno con gli autovelox? Se vediamo come sono calati gli incidenti sul Ghisallo possiamo capirne l’utilità Non sono una fanatica delle multe ma è giusto ripristinare ordine e serietà
Sequestri
Spero che in via Cavezzali alcune case vengano sequestrate. Il Comune può arrivare fino a un certo punto, la proprietà è privata. Se arriva la copertura della procura noi siamo pronti ad alzare il livello di ingaggio della polizia locale con azioni ancora più incisive
Sarà per la marea di multe?
«Il tema è quello del rapporto tra sanzioni e comportamenti. Da un lato la possibilità che la sanzione non venga percepita come la volontà del Comune di fare cassa, dall’altro combattere comportamenti negativi come la sosta in seconda fila, il parcheggio selvaggio. Quando nel 2011 morì il piccolo Giacomo travolto da un tram perché un auto in seconda fila aveva aperto la portiera ci fu una grande partecipazione e mobilitazione. Ma finì lì. Il Codice della strada non serve per vessare gli automobilisti ma per regolare il vivere civile. Dobbiamo farlo con le multe».
Più che i ghisa, gli automobilisti ce l’hanno con gli autovelox.
«Se vediamo come sono calati gli incidenti sul Ghisallo possiamo capirne l’utilità. Non sono una fanatica della contravvenzione in quanto tale, però è giusto ripristinare un po’ di ordine e di serietà. Non abbiamo intenzione di metterne di nuovi, però le zone 30 hanno abbassato la pericolosità di certe zone. E vanno fatte rispettare».
La Regione
Quello delle case popolari gestite dall’Aler è uno dei primi temi con cui collaborare con la Regione. Spero che l’assessore De Corato voglia intendere il tema della sicurezza non come un uomo solo che si scaglia sui problemi della città, ma come chi vuole trovare una soluzione
I poliziotti hanno fatto irruzione all’alba, mi sono spaventato moltissimo ma erano anni che chiedevamo un intervento così
Saldi De Venias