«Fare sistema» per la città, l’apertura del Rotary al territorio
Il governatore del club annuncia una targa per Mangiagalli e progetti con le istituzioni, dai giovani alla legalità
Il Rotary s’è aperto alla città. Nel suo anno da governatore Andrea Pernice ha siglato protocolli per azioni comuni a tutto tondo con le istituzioni, dalla formazione dei giovani ai temi della legalità. Ha avviato un percorso «dal quale non si torna più indietro», dice. Ma a cementare il legame con il territorio, nella settimana in cui si terrà il congresso annuale dei club il cui tema è «Fare sistema per Milano» (14 e 15 aprile all’Auditorium San Fedele in via Hoepli), scende in campo con due azioni ancora più concrete: giovedì 12 la posa di una targa che, nei 90 anni dell’Istituto dei Tumori (Int) di via Venezian, ricorda il fondatore Luigi Mangiagalli, che fu sindaco di Milano, medico e rotariano. Nel fine settimana, tra piazza San Carlo e corso Vittorio Emanuele II allestirà 12 postazioni con gazebo dove i cittadini verranno informati delle attività del Rotary e si offrirà un «percorso salute» con screening gratuiti.
Andrea Pernice, con i suoi 43 anni, ha dato una spinta alla dinamica di relazione tra Rotary e società, spingendo più del solito. Ma, precisa, «sono rispettoso dell’identità e della storia della nostra associazione, il Rotary è una tradizione di famiglia da diversi decenni». Il suo mandato scadrà a luglio ma ha voluto anticipare il congresso metropolitano e portare i rotariani nelle piazze «perché il Rotary ha sofferto a lungo di pregiudizi dovuti alla scarsa conoscenza dell’associazione. E non c’è modo migliore di questo, credo, per far raccontare ai protagonisti chi siamo e cosa facciamo». Per spazzar via l’idea che sia «un club esclusivo».
«Il Rotary non è esclusivo ma è selettivo. Non esclude, ma sceglie i suoi soci sulla base della professionalità».
Il dialogo è aperto con il Comune, con Regione Lombardia, in tavoli di lavoro tematici dall’alfabetizzazione alla salute, all’accoglienza. Ma anche con gli ordini professionali e con le istituzioni come l’Accademia del Teatro alla Scala alla cui attività il Rotary contribuisce offrendo borse di studio e masterclass dedicate ai giovani talenti. «Dalla divulgazione della cultura del bene alla interculturalità, stiamo lavorando su più fronti, come parte della società. Milano vive un nuovo Rinascimento. Ma è anche presente una forte dimensione di bisogno che non dobbiamo perdere di vista. E il Rotary in tutto questo vuole esserci in una forma di affiancamento, per fare della professionalità dei rotariani una significativa spinta al miglioramento».
Andrea Pernice «Stiamo lavorando su più fronti, dal racconto dell’impegno benefico all’interculturalità»