Corriere della Sera (Milano)

CONDOMINI IL LIBRO È UN’OASI

- Di Andrea Kerbaker

C’erano una volta i portinai. Sempre in servizio, la scopa in mano, responsabi­li per contratto di pulizia e sicurezza dello stabile, con compiti aggiuntivi non scritti ma ugualmente importanti: complicità con i bambini a cui perdonare le pallonate in cortile, trasporto di borse della spesa per inquilini anziani, in cambio di mance non sempre troppo generose a Natale... erano presenze vive, umane e rassicuran­ti, popolariss­imi quasi come quelli parigini, a cui Simenon ha riservato un monumento letterario con le inchieste di Maigret. Pian piano, diverse crisi economiche e l’evoluzione dei tempi li hanno fatti sparire, e oggi sono rimasti il lusso raro di pochi edifici del centro, mentre negli altri le portinerie sono malinconic­amente vuote. Fa quindi particolar­e piacere che, come ha raccontato ieri su queste pagine Marta Ghezzi, in una decina di edifici milanesi alcuni inquilini abbiano utilizzato gli spazi abbandonat­i per creare bibliotech­e condominia­li. Là dove c’erano quei signori burberi e bonari, ora ecco romanzi e saggi, accuratame­nte scaffalati, pronti alla lettura e al prestito per gli inquilini. Compliment­i a chi ha avuto l’idea: per una volta ci permette di associare il concetto di condominio a una piccola oasi di pace e civiltà e non, come siamo soliti fare, alle litigiosis­sime assemblee. E i meno giovani possono entrare in quei locali a chiedere un libro con lo stesso spirito con cui, mille anni fa, domandavan­o una mano a riparare la bicicletta.

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