Degrado, strada dimenticata
La protesta dei residenti: anziani prigionieri in casa. Il Comune: sistemeremo la via
MONZA I residenti della zona lo chiamano «Berlino Est» e, in effetti, lo stato di degrado e abbandono dell’ultimo tratto di viale Lombardia è più o meno quello che si vedeva nella parte orientale della capitale tedesca negli anni dopo il crollo del Muro. Il tratto va da piazzale Virgilio a via Dora Riparia, circa mezzo chilometro di strada nella periferia Nord della città dove vivono una ventina di famiglie composte principalmente da pensionati. Il resto del viale, una volta concluso il cantiere del tunnel, venne sistemato con nuove strade, piste ciclabili piantumazioni e aiuole. Ma quegli ultimi 500 metri sono stati letteralmente dimenticati. Niente ciclabile, vegetazione selvaggia che invade i marciapiedi, rifiuti abbandonati sul ciglio della strada, la rotonda distrutta dal passaggio di Tir non autorizzati e, ovviamente, l’immancabile giro notturno di prostituzione.
Chi abita in zona è stanco del degrado crescente e ha deciso di alzare la voce per ottenere dal Comune interventi in grado di ridare un minimo di decoro alla strada. A guidare la protesta è Marco Locati, 49 anni: «Abbiamo sopportato dieci anni di cantiere e di polvere e il ringraziamento è questo — commenta —. Nel tratto centrale di viale Lombardia sono stati fatti tutti i lavori di sistemazione promessi perché c’è un comitato di cittadini che è capace di dare filo da torcere all’amministrazione e adesso abbiamo deciso di muoverci anche noi per ottenere ciò che riteniamo un nostro sacrosanto diritto».
Il tratto di viale Lombardia dimenticato può essere considerato alla stregua di un fratello minore del viale vero e proprio, quello, per intenderci, che per quasi dieci anni è stato al centro della cronaca cittadina per la realizzazione del tunnel «scioglicode» fra Monza e Cinisello e per il successivo piano di sistemazione delle aree di superficie, grazie al quale è stato ricucito lo strappo urbanistico fra Monza e il quartiere San Fruttuoso. E il risultato finale di anni di trascuratezze è che oggi la strada si è trasformata in una sorta di prigione per i residenti. A parte brevi tratti, al posto dei marciapiedi ci sono le corsie di emergenza della strada e in diversi punti sono ancora presenti vecchi new jersey in cemento armato. «La stragrande maggioranza di persone che abitano zona sono anziani — spiega Locati —. Vorrebbero uscire, muoversi in bici, ma farlo sarebbe un suicidio. Non ci sono piste riservate, non ci sono protezioni e nonostante i divieti i Tir passano a ogni ora del giorno e della notte».
La questione, nel frattempo, è sbarcata in Consiglio comunale. Sia da destra, che da sinistra, sono arrivati inviti espliciti alla giunta di Dario Allevi a prendere provvedimenti. Pietro Zonca, consigliere del Pd, ha messo l’accento sul passaggio indebito di Tir e sulla rotonda «letteralmente devastata dagli pneumatici dei bisonti della strada», mentre Stefano Galbiati, consigliere della lista civica di centrodestra «Noi con Dario Allevi» ha rimarcato lo stato di degrado provocato dalla presenza sempre più massiccia di prostitute. «La situazione è drammatica — spiega Galbiati —. La presenza di ragazze è sempre più imbarazzante per i residenti. Credo che per l’amministrazione sia arrivato il momento di porre rimedio a questa situazione».
A detta di chi vive in zona non mancano nemmeno casi di micro spaccio. Per il momento, tuttavia, non ci sono progetti specifici, ma solo una promessa annunciata in Consiglio comunale dall’assessore alla Mobilità e alla Sicurezza, Federico Arena. «Abbiamo appena stanziato 200 mila euro per la sistemazione dei principali nodi stradali della città — conclude — e parte di questi fondi saranno utilizzati per il tratto finale di viale Lombardia. Per quanto riguarda il fenomeno prostituzione, polizia e carabinieri pattugliano l’area il più possibile, ma se le ragazze hanno i documenti in regola, possiamo fare ben poco».
Il comitato «Abbiamo sopportato dieci anni di cantiere per il tunnel e questo è il ringraziamento»