La Rai dà il via libera a Fondazione Fiera «Nuovi studi al Portello, sarà una svolta»
Sala: il progetto sia presto realtà. I sindacati: non basta
La Rai va al Portello. Ieri pomeriggio, a Roma, il cda dell’emittente di Stato «ha approvato la finalizzazione dell’operazione con Ente Fiera». Il sindaco Giuseppe Sala: «Soddisfatto». I sindacati: «Ora serve un rilancio».
La Rai al Portello. Dopo anni di auspici e dopo mesi di segreti e silenzi, adesso è ufficiale. Ieri pomeriggio, a Roma, il consiglio di amministrazione dell’emittente di Stato «ha approvato la finalizzazione dell’operazione con Ente Fiera – recita il comunicato aziendale — che ha presentato l’offerta migliore per la razionalizzazione degli spazi Rai nel capoluogo lombardo». Non si tratta del sigillo definitivo, ma ci assomiglia molto. E per chi conosce i meccanismi della Rai, in una fase di stallo politico come quella attuale, si tratta di un passo persino inatteso.
Il dossier «immobiliare» milanese è stato sottoposto ai consiglieri dal direttore generale Mario Orfeo, ma già nei giorni scorsi, a Milano, il sindaco Beppe Sala aveva apertamente parlato dell’imminenza di questa decisione in presenza della presidente della Rai Monica Maggioni. D’altra parte, secondo le (poche) indiscrezioni trapelate tra viale Mazzini e Saxa Rubra, la candidatura degli ex padiglioni 1 e 2 del Portello a sostituire gli studi utilizzati da una dozzina d’anni in via Mecenate era l’unica — tra le sei manifestazioni di interesse arrivate in risposta al bando dell’ottobre scorso — che rispondeva a tutti i requisiti. Quasi sicuramente quegli spazi erano l’obiettivo anche del primo bando, pubblicato nel 2014, che si risolse con un rinnovo dell’affitto di via Mecenate. Ma allora la Fiera aveva altri progetti per i padiglioni rimasti vuoti, a partire dallo stadio del Milan. Poi, non senza un calvario fatto di rinunce, colpi di scena e contenziosi, uno dopo l’altro sono svaniti sia l’ipotesi dell’impianto sportivo sia la proposta alternativa, «Milano alta» di Vitali-Stam.
Il bando
Sei le manifestazioni di interesse arrivate in risposta all’indagine di viale Mazzini