RITARDI A CATENA E ASSURDITÀ ODISSEA SUL MALPENSA EXPRESS
Caro Schiavi, le racconto la mia odissea causata dai ritardi sui treni in partenza la mattina del 3 maggio da Milano/ Cadorna per Malpensa. Si comincia con la cancellazione del treno delle 4.27. Subito dopo, partenza con ritardo di 15 minuti del treno delle 4.57. Speriamo bene, ma non è così. Sosta di 30 minuti alla stazione di Garbagnate per imprevisto «guasto». Alla stazione di Saronno poi trasbordo su un altro treno, con conseguente perdita di almeno dieci minuti. Conseguenza: arrivo al terminal 2 di Malpensa alle 6.45, cioè con un ritardo di oltre un’ora (arrivo previsto ore 5.40). Io e la mia amica, che dovevamo prendere il volo per Cracovia delle 7.25 (il gate chiudeva alle 6.55) con una forsennata corsa siamo riuscite in dieci minuti a raggiungere l’area partenze, fare i controlli e arrivare al gate a tempo scaduto (ore 7.05). Per nostra fortuna (o per miracolo ?) c’era ancora qualche persona in fila e siamo riuscite a imbarcarci. Questo perché siamo partite da casa con un super anticipo.
E gli altri? Io penso che l’80% dei viaggiatori di quel treno abbiano perso il volo. Non mi soffermo a illustrare le scene di rabbia e i tafferugli scoppiati in treno perché penso che si possano solo immaginare, ma vorrei evidenziare che non si è trattato di guasto imprevisto, ma di grave incuria e disservizio da parte di Trenord.
Infatti, come confermato dai due controllori (un uomo e una donna) presenti sul treno, sono in corso lavori di manutenzione dei binari alla stazione di Saronno, che si svolgono durante la notte fino alle 2, e che invece si sono protratti fin oltre le 4 del mattino. Questo ha causato ritardi a catena sulle partenze. Non era allora più ragionevole non fare partire il treno a Cadorna, in modo da permettere ai viaggiatori di organizzarsi diversamente, magari con taxi collettivi e poter raggiungere Malpensa in tempo?
Stiamo parlando di persone che devono prendere degli aerei, per ragioni di lavoro, di famiglia o anche di vacanza. Questi disservizi vanno resi pubblici affinché non si ripetano.
Gentile Ida, non ci sono tante risposte possibili, a parte le scuse e l’avvio di un’inchiesta interna per capire le ragioni del disservizio. Da abbonato ai ritardi e alle partenze sul filo di lana, sarei certamente stato tra quelli rimasti a terra e condivido pertanto la sua indignazione e quella degli altri passeggeri.